giovedì 5 aprile 2012
Ristrutturazione Forze Armate, Disegno di legge delega domani al Consiglio dei Ministri
Difesa. Ddl delega domani al Consiglio dei ministri
Riforma Di Paola, al via tagli per 40.mila
Revisione dello strumento militare
Arriva la riforma della difesa. Chiamata “revisione dello strumento militare” dal ministro Giampaolo di Paola, e’ un disegno di legge delega in sei articoli che approda domani al Consiglio dei Ministri. Un riordino radicale. Riguarda “l’ assetto strutturale e organizzativo “ del ministero della Difesa, si legge nella bozza del testo, compresa “l’ Arma dei carabinieri limitatamente ai compiti militari”. C’e’ la “revisione degli organici” di Marina, Esercito, Aeronautica e del personale civile. Previste “in sei anni “ anche “sopprensioni e accorpamenti” e comunque la “razionalizzazione delle strutture operative, logistiche, formative, territoriali e periferiche” con una “contrazione” ipotizzata “non inferiore al 30 per cento”.
Cambiano anche le norme per la “nomina delle cariche di vertice delle Forze armate” per armonizzarle con quelle generali dello Stato. La novita’ piu’ importante e’ la riduzione dei militari dagli attuali 180.000 “a 150.000 unita’” da raggiungere “entro l’ anno 2024”. Tagli a generali ed ammiragli “non inferiori al 30 per cento “ e a colonnelli e tenenti colonnelli “al 20 per cento”. Il nodo cruciale e’ il destino degli esuberi : circa 30.000 marescialli, piu’ altri 10mila tra militari e civili. Il ministro dell’ Interno, Anna Maria Cancellieri, e’ contraria a un’ immissione tra i ruoli del Viminale. Al Consiglio dei ministri su questo si discutera’ , come delle implicazioni finanziarie: il Tesoro non ha mancato di fare le sue osservazioni critiche. L’articolo 4 del Ddl prevede che “al Ministero della Difesa” e’ “assicurato” per il riordino “e comunque fino al 2024 un flusso finanziario costante minimo annuo non inferiore a quanto previsto per il 2014” dall’ ultima legge di bilancio. E “le risorse recuperate” dalla riforma “sono destinate al riequilibrio dei principali settori di spesa della Difesa.”
Di Paola, insomma, avanza determinato, forte di una esplicita e pubblica approvazione del presidente del Consiglio, Mario Monti, quando il progetto fu annunciato in Consiglio il 14 febbraio. Martedi’ i capigruppo Pd Anna Finocchiaro e Dario Franceschini, il responsabile sicurezza Emanuele Fiano e i parlamentari pd in commissione Difesa hanno chiesto , come ha detto Fiano, di “affrontare la riforma dello strumento militare con un disegno di legge e non con altri strumenti” e questa appare la linea adottata dalla Difesa. Ma c’e’ un altro tema che scotta per Di Paola e Cancellieri: il regolamento del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che in attuazione della riforma previdenziale innalza per militari e forze dell’ ordine l’ eta’ pensionistica per “l’arminizzazione con il resto del pubblico impiego. Cocer e sindati sono furibondi, ieri hanno annunciato che si rivolgeranno “direttamente a Alfano, Bersani e Casini” vista la “mancata convocazione annunciata dai ministri Fornero, Cancellieri, Severino e Di Paola”. Tra l’ altro sono stati resi noti ,di recente, i dati dal 2007 al 2011 del personale Difesa e Sicurezza deceduto o infortunato per causa di servizio: sono 666 morti e 10.083 infortunati. Cifre impressionanti ma da aggiornare, per esempio, con i cinque caduti in Afghanistan nel 2012. L’ equiparazione (pensionistica) con il pubblico impiego e’ una strada impervia.
Marco Ludovico
Dal Sole24ore del 5 aprile 2012
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