Qui di seguito il testo della petizione (già presentata al Parlamento) su cui raccogliere le firme:
Chi decide? Noi vogliamo decidere:
- sul Trattato sulla stabilità e la governance dell’Unione economica e monetaria
- sull’articolo 81 della Costituzione
Si stanno assumendo decisioni di vitale importanza per tutti e tutte noi.
I governi dell’Unione Europea stanno varando un nuovo Trattato sulla stabilità e la governance per rendere permanenti i piani di austerità che mirano a tagliare salari, stipendi e pensioni, a manomettere il diritto del lavoro, a privatizzare i beni comuni, e che prevedono addirittura la modifica delle Costituzioni. Con questo Accordo economico i governi, qualunque siano i loro colori politici, devono attuare nelle politiche di bilancio le decisioni del Consiglio europeo, della Commissione europea e della Banca Centrale Europea: la democrazia sarebbe cancellata, il potere sarebbe nelle mani dei mercati finanziari, delle banche, della tecnocrazia.
Il governo Monti non può decidere i nostri destini, i cittadini e le cittadine devono decidere sul Trattato sulla stabilità e la governance.
Il Parlamento italiano sta riscrivendo, per accogliere i diktat dell’Unione Europea, l’articolo 81 della Costituzione per imporre il pareggio di bilancio così da legittimare e rendere intoccabili le politiche liberiste e impedire che le istituzioni pubbliche, dallo Stato ai Comuni, possano intervenire nella gestione dell’economia a salvaguardia degli interessi generali.
Noi cittadini e cittadine, ispirandoci alla saggia massima della giurisprudenza romana ‘ciò che tocca tutti, da tutti deve essere deciso’, chiediamo di fare svolgere:
1.un referendum popolare di indirizzo – come quello già tenutosi in Italia nel 1989 – sull’Accordo di Unione economica rafforzata;
2.un referendum popolare, rispettando le condizioni previste dall’articolo 138 della Costituzione, sulle modifiche dell’articolo 81 della Carta costituzionale.
www.contropiano.org
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