Questo e' un mio commento alla notizia che a Roma alcuni studenti hanno contestato il Ministro dell' Istruzione Profumo:
Se si mettono in moto gli studenti, questo finale di inverno diventera' caldissimo, a dispetto della stagione.
Il malessere sociale in Italia cova da alcuni anni e la cura del Profossor Monti aggrava la malattia. Questo e' ormai evidente, passati ormai due giorni dal decreto liberalizzazioni e dalla propaganda dozzinale che pronosticava persino un aumento dei salari reali del 12% in conseguenza di queste misure.
C'e' disorientamento, sfiducia, e la sinistra, che dovrebbe storicamente rappresentare i ceti sociali piu' deboli, paradossalmente e' il sostegno piu' grande del governo Monti.
Sulla home -page di Repubblica.it, nel momento che ho trovato sulla cronaca di Roma la notizia di questa contestazione al Ministro dell' Istruzione Profumo, c'erano due dichiarazioni.
Una di Monti:"Per ridurre i tassi deve intervenire la UE"
Una della Merkel:"Non solo rigore adesso ripartiamo dal lavoro "
La politica UE e' recessiva, e per il 29 febbraio molti sindacati europei hanno proclamato una giornata di mobilitazione contro la politica di austerita', che non e' l' austerita' Berlingueriana degli anni 1977-1978, ma e' una politica di impoverimento generale e disparita' sociale.
Intanto le categorie colpite dalle liberalizzazioni manifestano in Italia in modo forte, condannati dai media ufficiali, soprattutto da quelli che negli ultimi anni si sono definiti progressisti, ma un sondaggio mostrato a Ballaro' dimostra che gli italiani non condannano le proteste, pur credendo ancora al 58% al governo Monti (i partiti che l' appoggiano sono pero' circa il 70% dell' elettorato).
Insomma la propaganda nasconde il disastro sociale, che e' aggravato da Monti.
Non ci sono alternative ?
Si, le alternative si manifesteranno una volta crollata definitivamente la fiducia acritica nel neoliberismo europeo.
Non credo che nel futuro ci sara' il fallimento dell' Italia, vedo sicuro invece il fallimento della Unione Europa se non rinneghera' nettamente la politica economica portava avanti fino ad ora.
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