martedì 19 luglio 2011

Migranti,Afghanistan,Libia - P.Sini - Gli omicidi che non interessano a nessuno

Sono quelli degli afgani e dei libici massacrati dalle guerre imperialiste e razziste cui anche l'Italia criminalmente partecipa.

Sono quelli dei migranti e dei viaggianti fatti affogare nel Mediterraneo, schiavizzati e ammazzati di stupri e di botte sui margini delle strade e per le campagne italiane, torturati e tratti a morte nei campi di concentramento riaperti in Italia con la legge Turco-Napolitano e tuttora in funzione - abominevole funzione nazista.

E tale e' la brutale cecita', la feroce indifferenza del neofascismo di massa nel nostro paese, che se in quelle guerre muoiono anche degli italiani, come i quaranta giovani soldati nostri connazionali uccisi in Afghanistan, neanche questo scuote le coscienze, anzi: coloro che li hanno mandati a morire si collocano in prima fila ai funerali e dinanzi alle telecamere e vomitano un'oscena retorica assassina sulle loro stesse salme.

E tale e' la brutale cecita', la feroce indifferenza del neofascismo di massa nel nostro paese, che tra i migranti e i viaggianti perseguitati, schiavizzati, torturati, assassinati vi sono persone che del nostro paese sono assolutamente benemerite, e degne della pubblica riconoscenza assai piu', assai piu' di chi e' progredito nei pubblici onori.

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Cosa si attende ancora ad insorgere - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - per far cessare queste stragi?

Cosa si attende ancora ad insorgere - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - per far cessare l'illegale partecipazione italiana alle guerre terroriste e stragiste in Afghanistan e in Libia?

Cosa si attende ancora ad insorgere - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - per far cessare la persecuzione razzista, abolendo tutte le misure naziste che da anni si sono accumulate con esiti sempre piu' barbarici nel corpus normativo del nostro paese in flagrante opposizione alla legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico, la Costituzione della Repubblica Italiana?

Cosa si attende ancora ad insorgere - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - in difesa della legalita' che salva le vite?

Cosa si attende ancora ad insorgere - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - in difesa delle vite umane che guerra e razzismo giorno dopo giorno incessanti distruggono?

Cosa si attende ancora ad insorgere - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - per riconquistare la dignita', la democrazia, la civilta'?

Cosa si attende ancora ad insorgere - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - perche' l'Italia torni ad essere uno stato di diritto, una repubblica democratica, un paese civile?

Cosa si attende ancora ad insorgere - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - per i diritti umani di tutti gli esseri umani?

Cosa si attende ancora ad insorgere - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza - per l'umanita' che e' una?

Da La nonviolenza in cammino
notiziario del Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo

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