lunedì 4 giugno 2012
Roma,16 giugno, manifestazione di siriani,io ci saro' "Per fermare la guerra in Siria"
Il 16 giugno ci sara' una manifestazione dei siriani in Italia che sono contrari all' intervento straniero in Siria. Molti sono pro-Assad, senza alcun distinguo nei confronti dell' attuale governo,che io ritengo autoritario. Ma in Siria ora sono pro-Assad anche tante persone che temono solo un precipitare della guerra e gli esempi libici e iracheni danno loro ragione. Quindi io partecipo con le mie idee contro tutte le guerre e con le mie idee sulla democrazia.
Considero la democrazia formale, rappresentativa, una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per una vera democrazia. E questa democrazia in Siria ora non c'e', cosi' come non c'e' in moltissimi altri paesi mediorientali, anche quelli alleati dell' Occidente. Non ritengo pero' assolutamente legittimo che le democrazie occidentali, per mezzo della loro Alleanza militare,la Nato, rovescino, militarmente o con altri mezzi, un governo che non e' loro alleato,anche se autoritario. E lo facciano in alleanza con paesi, anch'essi autoritari al loro interno, ma alleati fedeli dell' Occidente.
Mi auguro che forze piu' numerose e autorevoli si uniscano ai pochi pacifisti che testimonieranno contro i venti di guerra che soffiano sulla Siria da mesi, alimentati dai paesi Nato e dalle Petromonarchie, che non hanno a cuore la democrazia ma vogliono solo un governo amico a Damasco.
Marco
Di seguito appello della redazione del gruppo Facebook "Siria,
No ad un' altra Libia"
Fermiamo la guerra alla Siria
In piazza il 16 giugno con il popolo siriano
Da mesi, una valanga di menzogne su armi di distruzioni di massa, fosse comuni, bombardamenti di innocenti, (come il “massacro di Hula”, così simile alla “strage di Racak”, ideata dai servizi segreti occidentali, per spianare la strada, nel 1999, a ai bombardamenti NATO sulla Iugoslavia) dilagano da tutti i mass media per prepararci psicologicamente ad accettare la distruzione di un altro “Stato canaglia”.
E così mentre niente ci viene detto sugli eccidi in Arabia Saudita, Bahrain, Qatar, Turchia... (le stesse potenze che, insieme all’Occidente vorrebbero portare la “democrazia in Siria”) contro quello che resta delle “primavere arabe, il governo Monti accoglie con tutti gli onori l’Emiro del Bahrain, riconosce i banditi del Consiglio Nazionale Siriano e i tagliagole dell’Esercito Siriano di Liberazione come “unici rappresentanti del popolo siriano”, rompe le relazioni diplomatiche con la Siria, avalla nuove sanzioni che stanno portando alla fame il popolo siriano, si prepara a bombardare la Siria.
E tutto questo mentre lo scatenarsi in Siria di scontri armati - in cui la gran parte dei rivoltosi (il sedicente Esercito libero siriano ) sono pilotati, finanziati ed armati dall’Occidente - oltre a seminare lutti e distruzione, ostacola una efficace lotta per un cambiamento non subordinato agli interessi occidentali e all’islamismo reazionario.
Un identico scenario si sta profilando per l’Iran, dove, dopo aver tentato la carta della rivoluzione verde, ci si prepara – con Israele come ariete – ad una ancora più catastrofica guerra che, considerata l’esigenza della Cina di non perdere, dopo la Libia, quelli che restano i suoi ultimi approvvigionamenti petroliferi, può portare ad un conflitto mondiale.
Per il 16 giugno la comunità dei Siriani in Italia ha indetto a Roma una manifestazione contro l’imminente guerra. Una manifestazione che, verosimilmente, sarà anche a sostegno del governo Assad; un governo certamente lontano dai nostri valori ma al cui fianco è oggi schierato il popolo siriano, che non vuole fare la fine del popolo iracheno o libico. Una manifestazione che, così come dichiarato su Facebook dai promotori, non potrà vedere alcuna insegna di organizzazioni e, meno che mai, quelle di organizzazioni fasciste o “rossobrune”.
Invitiamo a partecipare a questa manifestazione i compagni italiani, i democratici, i sinceri pacifisti. Invitiamo anche coloro che, un anno, forse illudendosi che la guerra a Gheddafi potesse favorire la rinascita di un’altra “primavera araba”, non hanno mosso un dito per fermare la guerra alla Libia.
Una guerra pagata con morti e distruzione dal popolo libico, (ancora oggi vittima dei massacri portati avanti dagli ascari arrivati al potere grazie ai bombardamenti della NATO) ma pagata, anche dai lavoratori, dai precari, dalle donne dei paesi aggressori, Italia in primis, con il rafforzamento dei governi, le politiche di tagli e sacrifici, la crescita a dismisura delle spese militari.
Anche per questo aderiamo alla manifestazione del 16 a Roma.
La redazione del gruppo Facebook Siria: No ad un’altra Libia
Evento Facebook: https://www.facebook.com/
Giovedì 31 Maggio,2012 Ore: 16:21
Fonte per l' appello "Fermiamo la guerra in Siria" http://www.ildialogo.org/
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