mercoledì 20 giugno 2012

La Repubblica (con altri quotidiani) non parla dell'attentato all'Ansa in Siria che ha ucciso un poliziotto della scorta.


La Repubblica nell' edizione di oggi 21 giugno non dedica neanche una parola,almeno io proprio non ho trovato niente, all' attentato di ieri all' inviato Ansa in Siria.

Ricordo che in questo attentato e' rimasto ucciso un poliziotto siriano e tre persone sono sate ferite gravemente.

Gia ieri avevo notato che sul sito di questo giornale la notizia non appariva neanche tra le brevi.

A questo punto sarebbe necessaria una vera e propria campagna di controinformazione perche' le attivita' armate degli oppositori impediscono anche la missione degli osservatori Onu e la volonta' di Cns, e loro alleati, di puntare al tanto peggio tanto meglio e' evidente.

Questo e' denunciato dalle chiese cristiane ufficiali siriane,che temono molto questa presenza di integralismo islamico armato, e ben conosciuto in Vaticano, da dove pero' non vengono prese di posizione forti.

ne parleremo, ma credo che ci siano le condizioni per fare conoscere molto di piu' all' opinione pubblica italiana queste cose.

marco,mattina presto

Piu' tardi:

salto in biblioteca a dare un' occhiata agli altri  quotidiani di oggi.


Quasi tutti i giornali non scrivono niente dell' attentato in Siria al convoglio,tre macchine, che accompagnava l' inviato dell' Ansa.

Non ne parlano:
Unita', il Fattoquotidiano, Il manifesto, Repubblica, Corriere della sera, Sole24ore, Libero, Il Foglio

Ne parlano solo:
Avvenire, Il Tempo, Il Messaggero

Il Tempo e Libero raccontano che il ministro Terzi teme ondate di profughi dalla Siria verso le coste italiane.

Il ministro Cancellieri sul Messaggero (se non sbaglio) espone lo stesso timore.

Molto spazio alla Siria viene dato solo su Avvenire, che racconta dei civili di Homs messi in salvo, spiegando che non erano ostaggio del governo ma erano presi tra due fuochi.

Avvenire fa un accenno anche ai gruppi che a Homs tentano una riconciliazione,Mussallah, (o una attenuazione delle reciproche violenze) tra le diverse fazioni.

Confermato dunque che la vulgata di Assad che colpisce opposizione inerme viene smentita con un po' di spazio solo dagli ambiente cattolici.

La Chiesa italiana e' preoccupata, ma non si espone con i suoi vertici, si pronunciano le chiese cristiane locali, divise in molte correnti diverse, e agenzie di stampa e media minori.

Il tema pero' e' molto grave, in Siria ci sono 2 milioni di cristiani su circa 23 milioni di abitanti e nel vicino Libano c' ugualmente una presenza notevole di cristiani.

Con quello che succede in queste settimane in Nigeria, quello che e' successo in Iraq e Libia, questi rischi, che gia'in parte si sono concretizzati perche' i profughi cristiani sono gia' molti, potrebbe uscire dalle nicchie dei media minori cattolici e cristiani.


Marco

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