venerdì 7 gennaio 2011

Cobas, il 28 gennaio sciopero generale

I Il potere economico e politico liberista, che ha trascinato l'Italia e parte del mondo nella più grave crisi del dopoguerra, invece di pagare per la sua opera distruttiva, cerca di smantellare ciò che resta delle conquiste sociali, politiche e sindacali dei salariati/e e dei settori popolari.

Nell'ultimo biennio il governo Berlusconi, sulla scia del centrosinistra prodiano, ha cancellato centinaia di migliaia di posti di lavoro nelle fabbriche e nelle strutture pubbliche (a partire dalla scuola: 140 mila posti in meno ed espulsione in massa dei precari), ingigantito il precariato lavorativo e di vita, imposto catastrofiche "riforme" della scuola e dell'Università, nel Pubblico Impiego bloccato i contratti e con il decreto Brunetta sequestrata la contrattazione e i diritti lavorativi e sindacali, come fatto a livello generale con il "collegato lavoro".

In parallelo, il capo-banda Fiat Marchionne guida l'assalto di un padronato parassitario e aggressivamente reazionario contro ciò che resta dei diritti degli operai, sperimentando alla Fiat la riduzione dei lavoratori/trici a "neo-schiavi" dell'arbitrio padronale. In queste settimane, però, il movimento antiliberista ha rialzato la testa e, grazie al forte contributo del movimento studentesco, in rivolta contro le umilianti "riforme" Gelmini, sta delineando un potenziale fronte sociale unito antipadronale e antigovernativo.

L'accordo fascistoide che Marchionne, con il sostegno del governo, della sedicente "opposizione" parlamentare (con il PD in prima fila) e dei sindacati collaborazionisti Cisl e Uil, vuole imporre a Mirafiori - dopo quello infame di Pomigliano - può essere la goccia che fa traboccare il vaso.

I COBAS stanno lavorando perchè l'accordo ignobile venga respinto dal NO referendario dei/lle lavoratori/trici Fiat, ma ritengono anche decisivo che venga esteso a tutti/e i/le lavoratori/trici lo sciopero che la Fiom ha indetto per i metalmeccanici il 28 gennaio. La richiesta Fiom alla Cgil di convocazione di uno sciopero generale non verrà mai accolta, perchè la Cgil condivide le politiche liberiste, ha sottoscritto in questi anni ogni cedimento al padronato e ai governi, ed è stata la principale responsabile, con Cisl e Uil, della distruzione dei diritti sindacali e di sciopero, prima ai danni dei COBAS e del sindacalismo di base, poi di chiunque non accettasse le politiche concertative.

SPETTA DUNQUE AI COBAS LA RESPONSABILITA' DI CONVOCARE PER IL 28 GENNAIO LO SCIOPERO GENERALEDI TUTTI I LAVORATORI/TRICI PUBBLICI E PRIVATI PER L'INTERA GIORNATA, rispondendo anche alle richieste di generaliz- zazione dello sciopero venute dal movimento degli studenti medi e universitari e da tante strutture del conflitto sociale, territoriale e ambientale.

Mettiamo in campo il 28 il più ampio fronte sociale per battere l'arroganza padronale e governativa, smascherare la finta "opposizione" parlamentare e i sindacati collaborazionisti, per riconquistare i posti di lavoro, il reddito, le pensioni, le strutture sociali pubbliche, a partire da scuola, sanità, trasporti ed energia, i beni comuni (acqua in primis), i diritti politici, sociali e sindacali.

CHE LA CRISI SIA PAGATA DA CHI L'HA PROVOCATA

CONFEDERAZIONE COBAS
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