lunedì 3 gennaio 2011

Apriamo un dibattito e promoviamo iniziative sul rapporto conflitto-vertenze-violenza-nonviolenza

Dalla malig-list eco-fem-nonviolenta
Intervento di Lorenzo Porta dopo un intervento di Mao Valpian sulla giornata di protesta del 22 dicembre

Caro Mao , ti auguro un buon anno di lotta e serenità.

Anch'io ho gioito con te per la mossa spiazzante del movimento degli
studenti romani:
hanno lasciato che i corpi armati dell'ordine pubblico facessero la grande
parata dei muscoli per poi
far trovare davanti a loro il vuoto , riversandosi sulle periferie. ( il
metodo jūjutsu di cui parla Sharp nei suoi libri?)

Come sai al recente congresso del movimento ho inviato una comunicazione ,
ripresa da Peppe Sini, che
affrontava la questione dell'istruzione e dell'università.
Aspettiamo tutti l'arrivo di Azione nonviolenta
per vedere pubblicati i nostri contributi!

Intanto la legge di riforma dell'Università è passata, con alcune
osservazioni del Presidente.
E' lunga, molto lunga la strada per la difesa del bene comune della
cultura, preziosa come l'acqua...

Invito tutti a leggere questa mia lettera aperta agli studenti, copiando
l'indirizzo sottostante:

http://www.cedasnonviolenza.it/index.php?option=com_content&view=frontpage&Itemid=57

Ho posto anche alcune questioni che riguardano le condotte assunte dentrol'Università da alcuni nonviolenti di lungo corso ( riassunte in breve neltesto qui segnalato perché rivolto ad un pubblico più ampio) ma svolte piùnello specifico nella comunicazione al congresso del Movimento nonviolentosopracitata. L'intenzione è quella di di suscitare quanto meno un dibattito e unapprofondimento leale e trasparente su questioni rilevanti che stannocambiando gli assettidelle nostre società, della nostra vita e dei nostri figli.Ricordo che nel recente passato Fulvio Manara (2008) entrò un po' nelmerito delle questioni che ponevo. Ebbi spunti e suggerimenti da persone nonaderente ai movimenti nonviolenti, ma dai nonviolenti di lungo corso, chehanno avuto lunghe esperienze accademiche: tanto silenzio...auguri ancora
Lorenzo Porta--------------------------------------------------

L' intervento di Mao Valpiana
La nonviolenza degli studenti romani

I giovani liceali e universitari che oggi hanno manifestato a Roma per> contrastare la cosiddetta "riforma Gelmini", hanno offerto una bella> lezione di pratiche nonviolente. Bravi davvero.> La zona rossa del centro cittadino era presidiata dalla polizia, il> salotto buono di Roma blindato e deserto, mentre loro sono andati a> sfilare nelle periferie, lungo le tangenziali, lontani dai luoghi del> potere, e hanno ricevuto gli applausi dei passanti (chissà se sono> consapevoli di aver dato corpo alla visione capitiniana: "perché da una> periferia onesta, pulita, nonviolenta, avverrà la resurrezione del> mondo").> Le forze dell'ordine era
no in assetto antisommossa, con caschi e> manganelli, mentre gli studenti manifestavano a mani nude e imbiancate,> visi sorridenti e scoperti, e hanno portato doni e fiori da offrire ai> cittadini (e mi piace pensare che anche in questo abbiano voluto rifarsi a> Capitini: "un tempo aperto per vivere la festa che è la celebrazione della> compresenza di tutti alla nostra vita, al nostro animo").> Una gioiosa diciottenne, con il simbolo della pace dipinto sul volto, ha> dato la risposta più bella ai giornalisti: "Cosa chiedete al Governo?",> "al Governo non chiediamo niente, solo che se ne vada". C'è molta saggezza> in questa idea, la nonviolenza non aspetta la conquista dei palazzi del> potere, ma esercita la sua influenza anche senza stare al governo. Non> penso che questa giovanissima abbia letto "Il potere di tutti" di> Capitini, ma so che ne ha colto il senso profondo: "Ognuno deve imparare> che ha in mano una parte di potere, e sta a lui usarla bene, nel vantaggio> di tutti; de
ve imparare che non c'è bisogno di ammanettare nessuno, ma che> cooperando o non cooperando, egli ha in mano l'arma del consenso e del> dissenso. E questo potere lo ha ognuno, anche i lontani, le donne, i> giovanissimi, i deboli, purché siano coraggiosi e si muovano cercando e> facendo".> Il Presidente della Repubblica ha fatto sapere della sua disponibilità a> ricevere una delegazione degli studenti. Un'apertura indubbiamente> positiva. Un giovane ha raccolto e rilanciato: "invitiamo il Presidente> alla nostra assemblea alla Sapienza". L'eco del pensiero nonviolento è per> me assolutamente evidente: noi, scrive Capitini, amiamo l'assemblea come> una parte visibile della compresenza. Per Capitini l’assemblea è quella> che più di ogni altra cosa somiglia alla realtà di tutti: "Essa ha,> perciò, qualcosa di sacro, di commovente, è una molteplicità che porta in> sé l'unità, e perciò è il primum, la presenza del potere. Sull'assemblea> passa il soffio della compresenza, q
uella convocata dal "Discorso della> montagna", l'assemblea degli esclusi, degli innocenti, dei nonviolenti".> Oggi i giovani liceali e universitari romani hanno scritto una pagina> magistrale, che può aprire un capitolo nuovo e certamente offre motivi di> speranza per il loro futuro.> Nei giorni scorsi qualcuno aveva scritto dell'inefficacia della> nonviolenza. Risposta migliore non poteva esserci. Gli scontri con la> polizia avvenuti in qualche altra città, appaiono ora in tutta la loro> grottesca insensatezza. L'immagine del giovane rabbioso che impugna la> spranga per rompere i finestrini della camionetta della polizia, sbiadisce> e lascia il posto ad una ragazzina sorridente, con in mano un fiore e> sullo sfondo lo striscione "la vostra cultura è la forza, la nostra forza> è la cultura". Le vie della nonviolenza sono infinite.

mao valpiana

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