Sui passaggi parlamentari delle missioni militari all' estero
Due piccoli paragrafi, tratti dal sito dal Camera, e alcune osservazioni e impressioni che mi sono fatto cercando di ricostruire tutti i passaggi parlamentari che riguardano la missione libica.
La prima impressione e' che "non esiste una normativa di carattere generale riguardante le missioni internazionali" e che quindi di questo si approfittano, mancando in Parlamento una vera opposizione alla guerra.
secondo me ,cose tutte da verificare ma che ho cercato di ricostruire con un minimo di attenzione,
a) Dell' ultimo rinnovo della missione non c'e' stato nessun segno al Parlamento, nemmeno una comunicazione alle commissioni, nessuna discussione nel Consiglio dei Ministri. Questo dovrebbe essere spiegato nel secondo paragrafo riportato dove si dice che "non si e' verificata nei casi in cui .....la partecipazione alla missione godesse di ampio e unanime supporto delle Camere". Cioe' nessuno ha chiesto niente sulla scelta e c'e' stato un accordo tacito o informale.Per il rinnovo da luglio invece c'e' stata molta discussione, nel Consiglio dei Ministri e nel Parlamento.
b) La legge di finanziamento dovrebbe essere obbligata perche' regola (questo e' spiegato nel primo paragrafo riportato) il trattamento economico e normativo del personale. Questo trattamento e' temporaneo e quindi e' limitato al periodo in cui la missione e' finanziata. Ma ho l' impressione che anche questo passaggio talvolta venga evitato. Non ho ancora trovato per esempio il finanziamento della missione libica da marzo a fine giugno. Mentre sullo stesso periodo ho trovato una votazione in Commissione, una votazione in Parlamento a fine marzo, una mozione votata a inizio maggio.
Insomma, se qualcuno solleva il problema, ci sono passaggi parlamentari invece, in caso di unanimita' di intenti o di unanime disinteresse, si cerca di non parlarne come in queste settimane.
marco
" Nel nostro ordinamento giuridico non esiste una normativa di carattere generale riguardante le missioni internazionali con la conseguenza che tale disciplina, con particolare riferimento ai profili concernenti il trattamento economico e normativo del personale impegnato in tali missioni e i molteplici e peculiari profili amministrativi che caratterizzano le missioni stesse, sono di volta in volta regolati nell'ambito dei provvedimenti legislativi che finanziano le missioni stesse."
www.camera.it
"In caso di operazioni condotte dalle Organizzazioni internazionali cui l’Italia appartiene, la prassi che si è registrata dal dopoguerra ad oggi, mostra 28 casi di intervento parlamentare precedente all’inizio delle missioni, 6 di intervento contemporaneo e 27 di intervento successivo, mentre in 22 casi non si è avuto alcun intervento del Parlamento.In questi casi si riscontra generalmente un’iniziativa volta ad aprire un dibattito in Parlamento, che si conclude, secondo la prassi che si è instaurata, con un atto di indirizzo politico.La prassi in ordine a questo passaggio parlamentare non è tuttavia costante: non si è verificata, infatti, nei casi in cui si è ritenuto che la partecipazione alla missione godesse di ampio e unanime supporto delle Camere; oppure, in caso di modesta entità della missione stessa, il Governo si è limitato ad informare le Commissioni parlamentari competenti (Esteri e Difesa).In alcuni casi, infine, il Governo ha portato a conoscenza del Parlamento la propria decisione direttamente con la presentazione del disegno di legge relativo alla copertura finanziaria dell'operazione, ovvero con la presentazione del decreto-legge, qualora la necessità e l'urgenza di partecipare alla missione impongano l'adozione di tale strumento normativo (talvolta emanato dopo che la missione è già iniziata)."
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