15 OTTOBRE...COME IL 15 FEBBRAIO 2003. CONTRO LA GUERRA
Nel 2003 il movimento mondiale contro la guerra all'Iraq fu così forte da essere definito dal New Yok Times "la seconda superpotenza mondiale". Esageravano, certo. Perché malgrado le manifestazioni oceaniche con decine di milioni di persone in tanti paesi e città, il 18 febbraio 2003 la guerra non fu fermata. Del resto eravamo la seconda superpotenza, e la prima era pur sempre guerrafondaia...Ma non parteciparono ad esempio i paesi arabi, anche quelli alleati degli Usa (Egitto, Arabia Saudita, Kuwait, Emirati): perché la Lega araba tenne conto dell'opposizione popolare e "diramò" ai vari governi membri l'ordine di starne fuori.
Com'è diversa la situazione adesso, di fronte a una guerra Nato/Qatar, in Libia, che ha le stesse cause/obiettivi antisociali e antiecologici, e che si è mossa sulla base di una propaganda ben più certosina. Sta di fatto che nel mondo in sette mesi di guerra le manifestazioni, le azioni dirette, l'impegno sono stati inesistenti o quasi, pressoché dappertutto. Anche in Italia, la patria delle manifestazioni contro la guerra, enormi nel 2003 ma rilevanti anche nel 1991, 1999, 2001...
E anche in occasione del 15 ottobre, che vedrà manifestazioni in moltissime città del mondo, la parola d'ordine "no alla guerra in Libia" (che continua), in Afghanistan (che continua) e alle altre (che si preparano), e "no alle spese militari" (l'oscena base delle guerre), sembra essere avanzata solo da una parte minoritaria del manifestanti. Su tutto ciò occorrerà riflettere. Non dovrebbe essere l'opposizione attiva e nonviolenta alla guerra un punto fermo dell'impegno per un mondo che veda la liberazione dei viventi dallo sfruttamento, dall'ingiustizia, dai privilegi e dalla noncuranza?
Ma intanto possiamo far diventare globalmente visibile la nostra opposizione alla guerra in Libia e in Afghanistan, e al complesso NatOnu, se porteremo nei cortei dei cartelli grandi e chiari. A Roma gli antiguerra si vedono a Santa Maria degli Angeli (partenza del corteo) alle 13,30. Il messaggio viene lanciato anche in altri paesi. La pace si deve vedere. Per questa guerra sarà ""troppo poco e troppo tardi"; ma servirà contro le prossime.
Marinella Correggia
(Torri in Sabina)
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