domenica 20 febbraio 2011

Bengasi (Libia),250 morti,in Marocco scontri manifestanti-polizia, Il PCL invita alla mobilitazione in solidarieta' alla rivolta libica.

Libia, razzi su Bengasi: 285 morti
Minacce all'Ue: stop a cooperazione sui migranti
LIBIA: RIVOLTA SI ESTENDE, 285 MORTI; TRIPOLI MINACCIA LA UE
Sale il bilancio delle vittime in Libia, 285 solo a Bengasi secondo fonti mediche. La Farnesina sconsiglia i viaggi in Cirenaica. Tripoli: stop alla cooperazione sull'immigrazione se non cessa il sostegno alla rivolta. La Russa: su Gheddafi non avrei usato la parola 'disturbarè. In Iran arrestata e rilasciata la figlia dell'ex presidente iraniano Akbar Hashemi Rafsanjani, in piazza con l'opposizione. Disordini proseguono anche nello Yemen, studenti nelle strade, almeno due morti.

IMMIGRAZIONE, LIBIA MINACCIA STOP COOPERAZIONE CON UE
Se l'Unione Europea non cesserà di sostenere le rivolte in corso nei Paesi del Nord Africa e in particolare in Libia, Tripoli cesserà ogni cooperazione con la Ue in materia di gestione dei flussi migratori: è questa la «minaccia» arrivata alla presidenza ungherese di turno della Ue da parte delle autorità libiche. La minaccia delle autorità libiche è stata resa nota giovedì scorso all'ambasciatore ungherese a Tripoli. L'Ungheria detiene la presidenza del semestre europeo. «Il nostro ambasciatore è stato convocato giovedì a Tripoli e gli è stato detto che se l'Unione europea non smetterà di sostenere i manifestanti, la
Libia interromperà gli accordi di cooperazione sull'immigrazione» illegale, ha riferito il portavoce della presidenza, Gergely Polner. Lo stesso messaggio «è stato poi trasmesso agli altri rappresentanti europei a Tripoli», ha aggiunto il portavoce, precisando che le autorità libiche hanno voluto in questo modo esprimere la loro insoddisfazione per le dichiarazioni giunte dall'Europa. In particolare per le dichiarazioni fatte mercoledì dall'alto rappresentante della Politica estera della Ue, Catherine Ashton, con le quali si invitava Tripoli ad ascoltare la voce del popolo e, soprattutto, ad evitare qualsiasi forma di violenza.

FONTI MEDICHE, 285 MORTI A BENGASI
Fonti mediche citate dal sito 'Lybia al Youm' affermano che sono 285 le persone rimaste uccise a Bengasi durante gli scontri fra manifestanti e forze dell'ordine.

FARNESINA,NO TASSATIVO A VIAGGI IN CIRENAICA
In considerazione della gravità della situazione in Cirenaica, in particolare nelle città di Bengasi, Ajdabya, Al Marj, Al Beida, Derna e Tobruk, la Farnesina «sconsiglia tassativamente qualsiasi viaggio non essenziale nella Regione». Recita così l'ultimo avviso particolare sulla Libia pubblicato oggi sul sito della Farnesina viaggiare sicuri.

AL JAZIRA, A BENGASI LANCIO RAZZI RPG
L'esercito sta sparando razzi Rpg sui manifestanti a Bengasi. Lo riferisce una testimone alla televisione satellitare Al Jazira, aggiungendo che le forze dell'ordine stanno anche utilizzando proiettili urticanti per disperdere la manifestazioni. Secondo un attivista , Mohamed Nabus, sono 258 i corpi all'obitorio dell'ospedale al Galaa della città.

Marocco: scontri polizia-manifestanti
Polizia ha fatto uso gas lacrimogeni per disperdere dimostran(ANSA) - RABAT, 20 FEB - Scontri tra polizia e manifestanti sono scoppiati oggi ad Al Hoceima, nel nord del Marocco. Lo riferiscono testimoni. La polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni per disperdere dei manifestanti che avevano preso d'assalto una stazione di polizia. Manifestazioni a sostegno di riforme politiche e per una maggiore democratizzazione del Paese si sono svolte in tutto il Marocco. Incidenti anche a Marrakech (nel sud) e Larache (nel nord).

PIENO SOSTEGNO ALLA RIVOLTA LIBICA.
CONTRO GHEDDAFI E BERLUSCONI.

La rivolta popolare della Cirenaica contro il regime di Gheddafi è la continuità della rivoluzione araba iniziata in Tunisia e in Egitto. Un regime sostenuto per dieci anni dai governi italiani di ogni colore sta cercando di annegare nel sangue la rivolta di massa per la libertà. Tutte le sinistre italiane hanno il dovere di sostenere tale rivolta contro Gheddafi e contro il suo protettore Berlusconi, organizzando da subito il presidio dell'ambasciata e dei consolati libici.
Berlusconi e Bossi sono i primi complici di Gheddafi e dei suoi crimini. Lo hanno coperto di miliardi in cambio di commesse per i capitalisti italiani e di campi di prigionia ( e di tortura) per i migranti d'Africa, col contorno di amazzoni e scambi “culturali” tra Sultani. Il silenzio di Berlusconi sulla strage in corso è solo la confessione ipocrita di questa complicità. Per questo il sostegno alla rivoluzione libica è parte integrante della lotta per rovesciare Berlusconi e aprire la via di una alternativa vera.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

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