martedì 4 dicembre 2012
Siria, le notizie (drammatiche e urgenti) dal 29 novembre al 3 dicembre 2012
EDIZIONE IMPROVVISATA E INCOMPLETA DEL NOTIZIARIO PER SEGNALARE EPISODI PREOCCUPANTI CHE FANNO TEMERE UN PRECIPITARE ULTERIORE DELLA SITUAZIONE IN SIRIA.
Premetto però che ci sono stati altri momenti nei quali la situazione sembrava sul punto di svolte improvvise ma i giorni seguenti non confermarono poi quanto appariva quasi sicuro. Ricordo a fine luglio l’ attentato che è costato la vita al cognato di Assad e ad altre persone dei vertici della Difesa siriana. In quell’ occasione il TG3 titolò: “Damasco alla battaglia finale”. A fine agosto invece il Ministro degli esteri Terzi convocò un tavolo inter-ministeriale per discutere del dopo Assad perché “la fine del regime è imminente”.
L’ONU RICHIAMA IL PERSONALE NON ESSENZIALE DALLA SIRIA, LA UE RIDUCE LA SUA PRESENZA DIPLOMATICA A DAMASCO
Nei prossimi giorni il personale non essenziale dell’ ONU lascerà la Siria. Rientreranno immediatamente infatti 25 dipendenti delle Nazioni Unite. Sono state interrotte inoltre tutte le attività intorno a Damasco e nel resto del paese l’ azione dell’ ONU continuerà solo dove sarà possibile utilizzare personale locale.
Un breve dell’ Ansa alle 3.00 di martedì 4 dicembre informa che anche l’ Unione Europea riduce la sua presenza diplomatica a Damasco per l’ aggravarsi della situazione che metterebbe a rischio la sicurezza dei suoi dipendenti.
Riporto la notizia ma ricordo che inviti ai cittadini occidentali a lasciare la Siria sono stati presenti anche nel primo anno della crisi che è iniziata nel marzo 2011. La drammatizzazione della situazione sicuramente in parte è voluta e usata come arma psicologica.
HILLARY CLINTON, INTERVENTO USA SE UTILIZZO DI ARMI CHIMICHE. GOVERNO SIRIANO: NON LE USEREMO MAI CONTRO IL NOSTRO POPOLO
Israele ha denunciato trasferimenti sospetti di armi chimiche in Siria. I movimenti sarebbero, a quanto dichiarato, diversi da quelli eseguiti in occasioni precedenti. Questo è bastato alla Segretaria di Stato USA, uscente, per dichiarare che gli Stati Uniti in caso di uso provato di armi chimiche interverranno in qualche modo. Questo è bastato anche al sito di Repubblica per scrivere in un titolo che “la prova dell’ esistenza di armi chimiche” avrebbe come conseguenza l’ intervento statunitense. Nell’ articolo la notizia era riportata poi nella maniera esatta (l' uso e non l'esistenza di armi chimiche) ma cito questo titolo sbagliato per mettere in guardia dalla confusione e approssimazione che sui media trionferà con l’ aggravarsi, probabilissimo, della crisi.
Il governo siriano ha ripetuto lunedì 3 dicembre che le armi chimiche non saranno mai usate contro il popolo siriano.
12 DICEMBRE, INCONTRO IN MAROCCO DEI PAESI "AMICI DELLA SIRIA". GLI USA ANNUNCERANNO IL RICONOSCIMENTO DELLA COALIZIONE COME UNICA LEGITTIMA RAPPRESENTANTE DELLA SIRIA?
Il 12 settembre in Marocco si riuniranno i paesi cosiddetti "Amici della Siria". In questa occasione gli Stati uniti potrebbe ufficializzare il riconoscimento della Coalizione Siriana come unica rappresentante legittima della Siria. Passaggio che viene dato in questi giorni per sicuro. Viene data per sicura anche un' accelerazione dell' impegno statunitense per il cambio del governo siriano, un cambio di strategia preannunciato e previsto per il dopo elezioni presidenziali ritardato forse dalla crisi di Gaza e dalla crisi egiziana.
Nessuna notizia invece del riconoscimento della Coalizione come unico rappresentante siriano da parte dell' Italia e dell' Unione Europea. Mentre rappresentanti dell' opposizione che per ora non appartengono alla Coalizione sono attesi in Italia nelle prossime settimane.
BRAHIMI HA RIFERITO SULLA SIRIA ALLE NAZIONI UNITE MA SEMBRA SOLO SPETTATORE DI QUELLO CHE STA SUCCEDENDO
Brahimi, che avrebbe voluto presentare un suo piano di pace per la crisi siriana nel mese di ottobre, ha riferito all’ ONU sulla situazione in Siria, giovedì 29 novembre davanti al Consiglio di Sicurezza e il giorno seguente all’ Assemblea Generale. Ha illustrato quanto sta succedendo in queste settimane ed ha dichiarato che solo un intervento che abbia l’ appoggio di tutto il Consiglio di Sicurezza potrebbe aiutare ad arginare la violenza. Le parti coinvolte non sarebbero infatti pronte (ma sarebbe stato meglio dire intenzionate) ad un impegno per fermare la guerra. Ha indicato inoltre le conclusioni della Conferenza di Ginevra del 30 giugno scorso come possibile riferimento di una azione comune della Comunità internazionale. Non ha detto, almeno non era riportato dai comunicati dell’ ONU, che i paesi Occidentali vanno in una direzione diversa e che, escludendo ogni dialogo con l’ attuale governo siriano, indicano nella sconfitta militare di Assad l’ unica soluzione alla crisi.
VISITA DI PUTIN IN TURCHIA
Putin ha effettuato la visita in Turchia che era prevista nelle passate settimane ed era saltata per il dirottamento e il forzato atterraggio ad Ankara dell’ aereo di linea in viaggio da Mosca verso Damasco. I due paesi hanno molti rapporti commerciali importanti ma il tema principale dei colloqui è stato la guerra siriana e l’ istallazione dei missili Patriot della NATO in Turchia al confine con la Siria. Il presidente russo ha definito questo provvedimento un atto molto aggressivo ed avrebbe dichiarato anche che la Russia non difende ad ogni costo il regime di Assad ma la scelta del futuro della Siria spetta al popolo siriano. In realtà non sono dichiarazioni nuove, lo stesso IRAN ha dichiarato che la soluzione alla crisi siriana non è la guerra ma libere elezioni. E’ già previsto che il nuovo Presidente della Repubblica siriana sarà eletto nel 2014 e Assad ha dichiarato ai diplomatici russi che in caso di sconfitta lascerebbe la sua carica attuale. Altri tipi di consultazioni elettorali, magari con la presenza di osservatori internazionali, potrebbero essere negoziati anche prima del 2014. Tutto molto meglio della guerra. Ma l’ Occidente vuole questo? E in Occidente chi sostiene queste eventuali proposte che salverebbero migliaia di vite?
Martedì 4 i ministri degli esteri europei dovrebbero discutere dei dettagli dell’ istallazione dei sistemi missilistici Patriot della NATO in Turchia a margine di un loro incontro a Bruxelles. I missili hanno bisogno per la loro gestione di centinaia di militari NATO non appartenenti all’ esercito turco.
DUE SITI CATTOLICI CHE SI IMPEGNANO PER UNA STRADA DIVERSA DALLA GUERRA
Nella guerra siriana i due milioni di cristiani rischiano di essere, oltre alla minoranza alawita a cui appartiene Assad, le maggiori vittime. Denunce della loro situazione drammatica arrivano da mesi attraverso i religiosi presenti nel paese di Damasco e sono riportate dagli organi di informazione cattolici. Il Vaticano invece sembra titubante e la missione a Damasco in solidarietà con l' intero popolo siriano con una delegazione ad altissimo livello, quattro cardinali, prevista nelle passate settimane si è trasformata nella visita di un solo cardinale nei campi profughi libanesi. Continua però l’ impegno di molti cattolici contro la devastante guerra siriana, un impegno per fermarla e contro chi la fomenta verso esiti ancora più distruttivi. Segnalo a questo proposito due siti cattolici www.oraprosiria.blogspot.it e www.quieuropa.it . Il primo segue esclusivamente la tragedia dei cristiani in Siria; il secondo, che ha una redazione di giovani giornalisti calabresi, tra i temi seguiti dedica molto spazio alla guerra siriana.
http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1217
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento