sabato 19 maggio 2012
1) Nato, Usa, Onu visti da Kumarappa,economista gandhiano/1
L’attualità degli scritti di un economista gandhiano su Nato, Usa, Onu…sessant’anni fa
J.C. Kumarappa, indiano, economista e collaboratore del Mahatma Gandhi, sessant’anni fa circa scriveva analisi di estrema attualità. Le riprendiamo in occasione del Vertice della Nato a Chicago. Gli scritti di Kumarappa sono raccolti nell’antologia Economia di condivisione, pubblicata dal Centro Gandhi (a cura di Marinella Correggia)
Ottimo anche il dossier sulla Nato pubblicato dal sito www.michelcollon.info
LE NAZIONI UNITE, GLI USA, LA NATO
da Kumarappa Papers, 1955, Nmml, tratto dall’antologia Back to Basics
Le Nazioni Unite hanno recentemente celebrato a San Francisco il loro Decimo anniversario. Dieci anni fa il mondo era ferito a morte dalla Seconda guerra mondiale. I fondatori dell’Onu cercavano sinceramente un modo per risolvere pacificamente, senza guerra, i conflitti internazionali. L’Onu avrebbe dovuto essere l’organizzazione politica planetaria destinata a portare la pace. Pensavano che avrebbe risparmiato le generazioni successive dal mostro della guerra. L’Onu nelle intenzioni avrebbe dovuto mantenere la pace e la sicurezza internazionali, rafforzare i rapporti di amicizia fra i popoli e le nazioni e in generale lavorare per la pace universale. Ma la sua Carta si è rivelata inefficace. E in più ha permesso a un membro dominante di assemblarne altri per rendere la propria voce ancora più potente. L’Onu non è abbastanza democratica da riconoscere a ogni nazione, per quanto piccola, di poter davvero far sentire la sua voce. Al contrario, una grossa nazione riesce a usare le altre ai propri fini.
Poi, con il pretesto dell’autodifesa, è la Nato(North Atlantic Treaty Organization, nata nel 1949; il Patto di Varsavia nascerà, come risposta, nel 1955, ndt): per dividere il mondo in due blocchi. Grazie alla Nato uno stato aggressore riesce a far dichiarare “aggressore” la vittima, e a usare contro questa le armi unificate del grosso energumeno e dei suoi alleati.
Così, il proposito originario dei fondatori dell’Onu è stato tradito. L’Onu è diventata uno strumento dell’imperialismo per opprimere le nazioni più deboli o piccole.
Non dovrebbero esserci “grandi” nazioni. Tutte dovrebbero essere pari quanto a potere e influenza all’interno di questo organismo internazionale. Che dovrebbe essere un’istituzione fra eguali. Ma che per la disparità di potere fra i suoi vari membri, in pratica non funziona imparzialmente.
Le parti in conflitto dovrebbero essere tenute fuori dalla discussione, e il caso dovrebbe essere deciso solo da chi non ha interessi in gioco. Ma non è così.
Una delle conseguenze più assurde di questa disuguaglianza di potere è il caso della Repubblica Popolare Cinese, che con una popolazione di oltre 500 milioni di abitanti è tenuta fuori dalla porta, mentre ha ottenuto un seggiola Cina Nazionalistagrazie alla tenacia di una “grande nazione”.
Con questi vizi di nascita, in questo decennio l’Onu ha fallito proprio riguardo alla pace, obiettivo primario della sua esistenza. Le grandi potenze si affrontano in una guerra fredda infinita. La nazione coreana è stata schiacciata; Indocina, Vietnam e altri paesi coloniali non hanno certo trovato nell’Onu un rifugio sicuro. L’Organizzazione seguirà la strada di dipendenza della sua antesignana Società delle Nazioni? Quella era nelle mani della Gran Bretagna. Gli statunitensi se ne tenevano fuori. Adesso, le Nazioni Unite sono dominate dagli Usa e servono al meglio ai loro fini. La parte degli inglesi consiste nel seguire passo passo gli statunitensi.
A meno che i governi membri delle Nazioni Unite non rinuncino a una parte della propria sovranità, delegando alcuni poteri di controllo a un organismo internazionale, e non siano disponibili a sottomettersi a questo organismo senza animosità, le Nazioni Unite saranno una costosa farsa o peggio. Ma occorre che cambino i cuori. Ci sono segni di cambiamento in questo mondo di odio, invidia e sospetto? Oggi prevale uno spirito imperialista, ed è pericoloso avere un organismo delle “Nazioni Unite” che si maschera da tribunale imparziale.
Fonte http://www.sibialiria.org/
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