3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A GIOVANNI RUSSO SPENA
Giovanni Russo Spena, militante politico, giurista, gia' parlamentare, e' impegnato nella sinistra e nei movimenti per i diritti. Tra le opere di Giovanni Russo Spena: Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio, Editori Riuniti, Roma 2001. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riportiamo per minimi stralci la seguente scheda: "Giovanni Russo Spena (Acerra, 10 novembre 1945), laureatosi in giurisprudenza nel 1969, docente universitario a Napoli. Impegnato nel Movimento Politico dei Lavoratori, poi nel Partito di Unita' Proletaria, divenuto poi Pdup per il comunismo, nel 1978 aderi' a Democrazia Proletaria, partito di cui fu segretario nazionale dal 1987 fino al 1991. Sempre nel 1987 fu eletto deputato. Nel 1991 fu favorevole allo scioglimento di Dp in Rifondazione Comunista. Fu riconfermato deputato nel 1992. Nel 1996 fu eletto senatore. Nel 2001 viene rieletto alla Camera. Nel 2006 viene rieletto senatore ed e' presidente del gruppo parlamentare del Prc al Senato. Dopo la caduta del secondo governo Prodi annuncia di non volersi piu' candidare al Parlamento. Dal settembre 2008 e' responsabile del Dipartimento Giustizia del Prc"]
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?
- Giovanni Russo Spena: Significato decisivo. La marcia ha tenuto vivo lo spirito postbellico che permeo' la costruzione della nuova Onu: mai piu' campi di concentramento, mai piu' guerre. Essa si e' fondata soprattutto su un paradigma fondamentale: non vi e' pace senza giustizia nel rapporto tra i popoli. La pace non e' solo assenza di guerra ma un pieno di iniziative quotidiane positive, sia individuali che collettive. La Marcia, costruendo una nuova coscienza civica, un nuovo senso comune che mette insieme laici e donne e uomini di fedi diverse, ha saputo esprimere la critica etica e politica ai poderosi processi di riarmo ed al complesso militare-industriale che pretende la guerra per il suo keynesismo militare.
- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terrà il 25 settembre di quest'anno?
- Giovanni Russo Spena: La Marcia cade quest'anno nel contesto della grave crisi della globalizzazione liberista. Credo che il tema da mettere a fuoco sia quello della crescita delle spese militari rispetto alla distruzione dello stato sociale, del diritto al lavoro, dei diritti universali costituzionali. Non si tratta solo di dati quantitativi, pur rilevanti, ma dell'affermazione di un'idea di societa', di una concezione alternativa della statualita' per la costruzione di un nuovo spazio pubblico. Dovremo, ovviamente, riaffermare il valore e i contenuti della partecipazione di massa ai referendum sui "beni comuni". Anche la pace e' un "valore d'uso" che non puo' subire scambio e mercificazione.
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?
- Giovanni Russo Spena: A me pare che vi sia una diffusione (forse carsica, non prorompente, ma reale). Non vi e' dubbio che i processi di esasperazione sociale stiano, spesso, inducendo a cortocircuiti violentisti. Occorre, forse, una piu' convincente campagna di opinione tesa a dimostrare che, storicamente, la nonviolenza e' straordinariamente efficace per raggiungere obiettivi civili, democratici, ma anche classisti. La forza della nonviolenza sta nella diffusione straordinaria sul territorio dei gruppi che professano cooperazione internazionale, accoglienza dei migranti, diplomazia dal basso, commercio equo e solidale, ecc. Siamo fuori dal circuito mediatico e politico, ma dentro la societa'.
- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?
- Giovanni Russo Spena: Ne consegue il ruolo dei movimenti come animatori dei processi di autogestione sociale che, senza politicismi ed opportunismi, tentano di condizionare le istituzioni, sempre piu' mute, distanti, nemiche. Il militarismo cresce a dismisura nelle istituzioni per la retorica bellicista e nazionalistica del governo (ma anche di gran parte del centrosinistra e dello stesso presidente della Repubblica). Dovremo rafforzare la mobilitazione contro le politiche imperialiste e colonialiste.
- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?
- Giovanni Russo Spena: Due mi sembrano i grandi processi internazionali: le rivolte democratiche, classiste, nonviolente delle ragazze e dei giovani arabi, che dimostrano che i processi rivoluzionari nei paesi arabi non portano necessariamente al fondamentalismo. Le piazze giovanili spagnole, greche, in parte francesi ed italiane dimostrano la forza della nonviolenza. E' importante che i movimenti non cadano nella trappola del potere che provoca, reprime, incrimina, arresta per creare la tragica spirale: repressione/risposta violenta e disperata. Anche dai paesi latinoamericani, dalle comunita' indigene innanzitutto, vengono esempi importantissimi di conquiste e di realizzazioni di popolo assolutamente pacifiche, forti della nonviolenza.
- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?
- Giovanni Russo Spena: Ho gia' detto, riassumendo, che le azioni immediate, a mio avviso, tra le altre, sono essenzialmente tre: riduzione delle spese militari; mobilitazione di massa per il ritiro delle truppe; riorganizzazione delle azioni di obiezione, internazionaliste, di nonviolenza nei territori, coniugando la mobilitazione locale con grandi obiettivi globali, generali. Ad esempio: quando critichiamo l'Unione Europea per la sua politica fallimentare e repressiva sul piano economico, dobbiamo anche ricordare la nostra contrarieta' all'esercito europeo (che, altrimenti, nascera' sotto i nostri inconsapevoli occhi).
- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?
- Giovanni Russo Spena: Per comprendere l'essenza della nonviolenza penso al rapporto tra mezzi e fini: la nonviolenza non e' centrismo mediatorio, non e' assenza di lotta di classe ma il metodo piu' efficace per raggiungere i risultati di critica e di sconfitta del potere in quanto lo indebolisce di fronte all'opinione pubblica. Non siamo idealmente lontani dalla concezione gramsciana dell'egemonia e della conquista delle "casamatte". Non vi sono, oggi, Palazzi d'Inverno da assaltare ma processi di autogestione e di contropotere da conquistare disgregando anche i potero militari dell'avversario di classe. Ci accostiamo alla nonviolenza attraverso due percorsi: quello dell'utopia quotidiana (alla Bloch, per intenderci), elaborando la necessita' di una societa' sobria, pacificata, egualitaria, ove la liberazione individuale e' fondamento delle liberta' collettive. In secondo luogo, credo sia essenziale il protagonismo, l'azione diretta, la partecipazione all'associazionismo e al volontariato.
Da La Nonviolenza in Cammino
Del Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo
www.peacelink.it
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