Quest'anno dal palco della Perugia Assisi vorrei sentire pronunciare queste parole:
1) Disarmo: una delle parole d'ordine che caratterizzarono la marcia Perugia Assisi di cinquant'anni fa
2) Ritiro delle forze armate da tutti i fronti a partire da Libia e Afganistan.
3) Drastica riduzione delle spese militari.
4) Chiusura delle basi e servitu' militari Nato e Usa sul territorio italiano,e loro esclusiva riconversione civile.
5) Riconversione dell'industria bellica.
6) Istituzione dei Corpi civili di pace, con conseguenti progetti operativi.
7) Rinuncia alle grandi opere in quanto inutili, dannose, fortemente dispendiose e portatrici della militarizzazione del territorio.
8) Revisione completa dei contenuti e degli obiettivi della legge sul s.c. Servizio civile.
9) Rilancio della lotta nonviolenta e difesa popolare nonviolenta.
Chiedo troppo? Se non ora, quando?
Note:
Gigi nasce a Firenze il 12 novembre del 1956 e cresce nel quartiere dell'Isolotto.
Cittadino del mondo, amico della nonviolenza, lavoratore edile, sindacalista, educatore scout. Nella sua vita ha preso parte a svariate iniziative di solidarietà e interposizione popolare nonviolenta in tutto il mondo, dall'Africa al Sud America passando per l'esperienze nell'Ex-Jugoslavia.
A Sarajevo sotto le bombe durante l'assedio insieme alla gente bosniaca ed altri volontari del movimento "Beati i costruttori di pace". Al suo ritorno in Italia gli è stata diagnosticata la cosiddetta "sindrome dei Balcani", causata dall'uranio impoverito.
sabato 17 settembre 2011
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