Nello spazio limitato per il titolo ho cercato di spiegare ugualmente cosa tento di esprimere con questo post. E' un accenno,scritto di getto, a quella che secondo me dovrebbe essere la discussione e la pratica di chi vuole oggi e domani un'altra politica.
I soggetti interessati sono a sinistra, nei movimenti, nei comitati locali di ogni genere, negli ambienti che si definiscono ne' di destra ne' di sinistra ma che vogliono comunque un' altra politica.Tutti coloro insomma coscienti dei problemi,veri e dimostrati,dell' ambiente e dell' economia e dell' importanza di affrontare temi fondamentali,ma su questi non potra' che esserci confronto tra diverse posizioni, della rappresentanza e della democrazia.
Il primo punto fermo e' la rottura del bipolarismo,che ne converranno anche i suoi sostenitori, e' comunque una scelta e non un dogma.
In Italia questa forma confusa e pasticciata di bipolarismo e' iniziata nel 1994,ha dato enormi opportunita' ad alcuni,primo Berlusconi, ed ha messo in difficolta' altri, tra questi una sinistra vera e il centro cattolico.
Il bipolarismo potra' finire,anche presto, se chi e' contrario,iniziera' subito a operare al di fuori di questo gabbia.
Uno schema che una certa sinistra istituzionale,espressa oggi da Prc e Sel,dice di rifiutare ma ha in realta' introiettato.
Il secondo punto fermo e' il rifiuto della personalizzazione della politica. Alcune persone sono un riferimento importante per tutti, ma sono molte e devono avere un ruolo di guida e orientamento non devono avere un concentrazione di potere e delega assoluta.
La politica ha necessariamente una sua componente nelle istituzioni e i movimenti non possono esprimere tutto ma anche la delega deve essere limitata nel tempo e nei poteri,non una professione e deve essere sobria.Anche quando vorra' suscitare l' emotivita' delle persone con le sue parole,a me non piace ma lo faceva anche M.Luther King,lo dovra' fare cercando comunque di fare ragionare le persone con la propria testa.
Deve tra l' altro rappresentare nella stessa misura sia gli uomini sia le donne.
Niki Vendola puo' essere una di queste guide ma insieme ad altre altrettanto autorevoli, ciascuno poi apprezzera' piu' chi gli e' piu' congeniale.
Queste personalita',che dovranno orientare e non avere potere,devono avere anche un ruolo nazionale ma conservare un legame e una influenza nello spazio geografico dove vivono.
Faccio qualche nome possibile ma il mio e' il tentativo di individuare un metodo, le guide creano il loro ruolo con l' autorevolezza e non per decreto.
I nomi che indico sono alcuni molto noti, altri conosciuti ma meno famosi, ma li vedo come importante cerniera tra movimenti,politica istituzionale,cultura.
Marco Revelli,Don Gallo, Lidia Menapace,Haidi Giuliani,Niki Vendola,Claudio Fava (non in quanto leader di SeL, ma per tutta quella che e' stata la sua esperienza di vita e il suo modo di essere siciliano e meridionale),Alex Zanotelli,Annamaria Rivera (perche' il razzismo e il rapporto tra diverse provenienze e' un tema fondamentale nell' Italia di oggi anche se troppi ce ne dimentichiamo anche a sinistra e nei movimenti e negli ambienti di chi vuole un' altra politica),Anna Pizzo,l'area del movimento contro la guerra,Beppe Grillo (che a me e' indigesto ma che e' in sintonia con giovani e ex giovani in maniera molto piu' stretta degli altri che vengono da una area, culturale e politica e anagrafica,limitata che non sempre riesce a comunicare a tutti),Mattioli (ambientalista storico) e ...qualcuno che ha capito e segue il processo del picco petrolifero che sta segnando in maniera decisiva la nostra epoca, dal 2000 in poi ,indico tutta l' associazione Aspo,infine Russo Spena che puo' essere utile a legare movimenti e politica,sia nuovi sia vecchi.
Ovviamente la mia e' un' opinione come le altre che sara' aperta, non so se letta, da qualche decina di persone.
Il rifiuto "militante" verso il bipolarismo, la personalizzazione e l' eccessiva delega e passivita', spero invece che diventi l' atteggiamento di moltissimi.
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