lunedì 26 aprile 2010

Crisi: una terza via tra rabbia e depressione, tra esplosione sociale e implosione.

L' intreccio tra le politiche neoliberiste degli ultimi trent' anni e il processo del picco petrolifero, che ha cominciato ad incidere nella realta' economica-sociale del mondo negli ultimi 10-15, portera' ad un aggravamento progressivo della crisi economica mondiale. La Grecia e' il primo esempio drammatico di questo percorso che segnera' sicuramente i prossimi dieci anni. La reazione o va nella direzione dell' esplodere di rabbia e ribellismo, piu' o meno violento, o va verso la depressione, la repressione , piu' meno violenta, direttamente o psicologicamente,socialmente.
C' e' una terza via ? La dobbiamo trovare o tentare assolutamente. Il primo passo e' capire ed esplicitare alcuni aspetti della situazione che sono ormai evidenti ma non ancora teorizzati e diffusi.
a) E' finita l' illusione della crescita illimitata, questo rimette in discussione tanti concetti, idee che sono andate per la maggiore negli ultimi decenni, non solo negli anni segnati dal neoliberismo. Si tornera' finalmente a pensare che la felicita non e' l' abbondanza dei beni materiali. Il consumismo oltre che alienante,come e' sempre stato, sara' incompatibile economicamente con l' equilibrio della societa'.
b) Bisogna ridistribuire, anche nella crisi c'e' chi ha fortune immense o grandissime o grandi e chi non ha il necessario.Il neoliberismo ha allargato a dismisura la forbice, occorre cambiare subito direzione e i primi che dovranno cambiare sono nella sinistra europea che negli ultimi anni ha accettato il neoliberismo.
c) la situazione economica peggiorera' progressivamente, quindi dobbiamo partire subito con la rivoluzione energetica, pulita e per tutti (compresi il 1.500.000.000 abitanti di questo pianeta che non hanno ancora accesso all' energia elettrica).

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