venerdì 10 agosto 2012

Siria, Le Notizie Della Settimana - Dal 6 all'11 agosto 2012


Siria, le notizie della settimana
Dal 6 all’ 11 agosto 2012

Lunedi’ 6 agosto e’ stato il giorno delLA DEFEZIONE DEL PREMIER SIRIANO HIJAB.
La notizia ha avuto immediatamente un grande impatto nei media. La tv siriana ha annunciato la sua destituzione dall’ incarico di primo ministro ma in Italia ha prevalso completamente la versione dell’ abbandono del regime e del passaggio tra i ribelli, insieme alla sua denuncia del genocidio del popolo siriano da parte di Assad.

I particolari forniti non davano pero’ un quadro limpido della vicenda. Hijab sarebbe stato costretto a fare il capo del governo da minacce, nel periodo dell’ incarico,due mesi, sarebbe stato sempre in contatto con l’ Esercito Libero Siriano e la sua fuga sarebbe stata pianificata da settimane.

Nonostante che tutti questi dettagli non dipingessero un comportamento esemplare dell’ ex-premier, i media italiani ritenevano possibile un rapido sgretolamento del blocco di potere attorno ad Assad. Ma dopo qualche giorno tutta la vicenda era ridimensionata e venerdi 10 agosto non rimaneva alcuna traccia dell’ ipotesi del “rapido sgretolamento del regime”.

IRAN PROTAGONISTA DELLA SETTIMANA.Lunedi’ era ancora aperta la vicenda dei 48 pellegrini iraniani rapiti dall’ Esercito Libero Siriano. 3 di loro sarebbero morti durante un bombardamento governativo. Viene fatta inoltre ai pellegrini l’ accusa di essere dei combattenti infiltrati in Siria. Inizia quindi un gran lavoro diplomatico di Teheran, con incontri tra ministri degli esteri in Turchia e in Siria . Gli Iraniani nei giorni successivi ammettevano che tra gli ostaggi ci fossero alcun ex pasdaran . Ma arriva invece un grande successo con l’ incontro del 9 agosto a Teheran sulla crisi siriana, all’evento ci si aspettava 12-13 paesi ma ha visto la partecipazione di ben 27 stati tra i quali Cina, Russia,India,Pakistan e Algeria.

Le proposte uscite sono un dialogo tra il governo Assad e la parte dell’ opposizione meno violenta e una tregua di tre mesi.

Ricordo che Kofi Annan a inizio luglio era andato a Teheran per discutere della crisi siriana con il governo iraniano ma Hillary Clinton aveva bocciato il coinvolgimento persiano nelle trattative e forse questo rifiuto e’ stato il colpo di grazia per il piano Annan.

Ma il prossimo diplomatico che sara’ incaricato di seguire la crisi siriana dovra’ tener conto che 26 paesi, anche importanti, pensano necessaria e possibile la partecipazione iraniana alla mediazione diplomatica. I paesi partecipanti alla conferenza di Teheran sono “Bielorussia , Mauritania , Indonesia , Kirkizistan , Georgia , Turkmenistan , Benin , Sri Lanka , Ecuador, Afghanistan , Pakistan , Algeria, Iraq , Oman , Venezuela , Tajikistan , India, Russia , Cina , Kazakistan , Armenia , Nicaragua , Cuba , Sudan , Tunisia e Palestina.…”

LA DECISIVA BATTAGLIA DI ALEPPO NON HA DECISO NIENTE. Da settimane si parlava di Aleppo come “la madre di tutte le battaglie”.Oggi venerdi’ 10 agosto i ribelli sono descritti in grossa difficolta’ e le forze di Assad guadagnano posizioni. Il temuto massacro di civili non c’e’ stato anche se si e’ versato molto sangue da entrambe le parti e si sottolinea continuamente l’ uso dei mezzi e armi pesanti da parte dell’ esercito governativo. Ma proprio le momentanee difficolta’ dell’ Esercito Libero Siriano…

..RIPROPONGONO ALLA NATO L’IPOTESI DELL’INTERVENTO MILITARE

In ambienti USA si riparla di No Flay Zone ed oggi,venerdi’, un editoriale su Repubblica di Nicolas Kristof critica l’ attendismo di Obama sulla vicenda siriana. Nel frattempo Sarkozy ,a tre mesi dalla sconfitta elettorale nelle presidenziali, rompe il silenzio proprio sulla Siria e critica Hollande perche’ non ha con Damasco lo stesso comportamento da lui tenuto con la Libia.. A Parigi c’e’ una grande polemica e i maggiori quotidiani mettono questo tema nelle aperture di prima pagina.. Ma Hollande e Fabious, che nelle settimane scorse sono stati i governanti occidentali piu’ attivi a prospettare interventi diretti in Siria, in questo momento sembrano puntare su una presenza diretta ma legata all’ emergenza umanitaria. Militari francesi sarebbero gia’ impegnati tra Giordania e Siria nell’assistenza ai profughi e stampa e ONG premono molto su questo tema. Alcune grandi ONG italiane stanno gia’ raccogliendo soldi per la Siria (vedi www.agire.it ) .

Quindi l’alleanza Nato-Petromonarchie vede in questo momento due linee, entrambe interventiste, una piu’ diretta e aggressiva, rappresentata da Sarkozy,Qatar,Arabia Saudita , l’ altra, apparentemente piu’ soft, che cerca legittimazione tra gli ambienti policamente corretti della sinistra e dei pacifisti mediante l’ attenzione ai problemi degli sfollati. Intanto la Francia il 30 agosto vuole discutere in sede ONU , probabilmente nel Consiglio di Sicurezza che in questo momento presiede ’, dell’ emergenza umanitaria siriana.

PROSSIMI APPUNTAMENTI DELLA DIPLOMAZIA

14-15 agosto A La Mecca Vertice della Cooperazione Islamica. Almaijad propone a tutti gli altri paesi di discutere della crisi siriana.

20 agosto Scade ufficialmente la missione del osservatori ONU.La missione avrebbe dovuto avere una verifica nel CdS il 4 agosto , ma nessuno ne ha piu’ parlato  e viene considerata fallita e finita. Dovranno almeno dire pero’ che la missione non sara’ piu’ rinnovata

Il 31 agosto scade il mandato di Kofi Annan a incaricato ONU sulla crisi siriana. Il nuovo incaricato potrebbe essere Lakhdar Brahmi , diplomatico algerino di 78 anni, (da www.asianews.it )

Il 30 agosto la Francia vuole parlare parlare all’ ONU dell’ emergenza umanitaria, secondo me un modo piu’ soft per introdurre in Siria una presenza militare

1 commento:

  1. GUARDA CHI SI UNISCE AL CORO DEGLI INTERVENTISTI , IN BARBA AGLI APPELLI DEL PAPA, DEI VESCOVI SIRIANI E DEGLI STESSI OPPOSITORI NON VIOLENTI: http://oraprosiria.blogspot.it/2012/08/quos-deus-vult-perdere-dementat-prius.html

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