giovedì 4 agosto 2011

Nonviolenza e marcia Perugia-Assisi, sette domande a Giancarla Codrignani

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Giancarla Codrignani: Per chi abbia partecipato anche una volta sola resta fondamentale il pensiero che sarebbe possibile che tutti - e non solo i marciatori - fossero reattivi e appassionati come in quella sola giornata di settembre: cambierebbe la politica del nostro paese e, se fossimo bravi ad esportare la pratica anche negli altri luoghi, vivremmo da nonviolenti: sarebbe davvero la pace.

- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Giancarla Codrignani: Il valore simbolico, come per i 150 anni dell'unita' d'Italia o i trent'anni dell'appello di Berlinguer per una morale pubblica. Resta tuttavia che per Capitini la "marcia" era un'azione, non un rito.

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Giancarla Codrignani: Vivo un periodo in cui il mio paese non mi piace. Sono convinta che e' gia' molto se si e' diffuso l'uso di dire "nonviolenza" con una parola sola. Ma sarei esigente: la nonviolenza e' il miglior antidoto contro ogni forma di violenza, ma, purtroppo, il veleno resta nella storia degli umani e nelle crisi li morde con piu' ferocia.

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Giancarla Codrignani: So che mi rendo odiosa a fare la prof., ma credo che dovremmo studiare di piu'. Andare a Perugia non vale se non si prevengono i guai prima che diventino guerre. Forse spetta proprio ai nonviolenti ridare senso alla partecipazione.

- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Giancarla Codrignani: Le manifestazioni de los indignados sono certo un'opportunita' per impegnarsi. Ma non solo sulle piazze con le proteste e le denunce: anche con la volonta' di assumersi responsabilita'. Le devastazioni dei diritti sociali in Italia non sono opera di un colpo di stato reazionario, ma di un governo democraticamente eletto. Sul piano piu' generale mi ha turbato l'Europa ormai ovunque governata dalla destra, la presenza nel parlamento svedese del partito fascista, il 19 % dei seggi finlandesi nelle mani dei "Veri finlandesi"(come dire il Bossi finnico); e' la tragedia norvegese, che non puo' essere appiattita sulla definizione del pazzo omicida solitario.

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Giancarla Codrignani: La difesa dei diritti umani anche all'interno di ciascun paese (per noi a partire dalla condizione dei migranti), la difesa dei diritti sociali costruiti dalle ultime generazioni contro l'imminente privatizzazione della scuola e della sanita', l'accoglimento e la condivisione della cultura delle donne. E la ripresa di un impegno diffuso contro il mercato delle armi.

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Giancarla Codrignani: Conosco un prete che interpreta come "nonviolenza" la castita' imposta al clero. E' un'evidente sublimazione, ma rende l'idea che la purezza della mente genera comportamenti rispettosi della propria e dell'altrui dignita'. Perfino un giusto calcolo sugli interessi dell'umanita' dimostra facilmente (anche se e' facilita' tutta teorica) che la violenza e' sempre perdita: di se' e degli altri.

Da la nonviolenza in cammino,
notiziario online del centro di Ricerca per la Pace di Viterbo

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