Oggi, venerdi 29 aprile, vicino a Piazza Venezia, in Piazza S.S.Apostoli, vedo tre o quattro mezzi delle forze dell' ordine, cerco di capire chi e' che manifesta, vedo qualche bandiera colorata, potrebbero essere anche bandiere egiziane, mi avvicino. Le transenne dividono Pzza Santi Apostoli dalla strada, non so come si chiama, che da Piazza Venezia sale verso via Nazionale. Chiedo a due persone se parlano italiano e chi sono i manifestanti, sono indubbiamente arabi, ma non conosco la bandiera. Mi dicono che sono siriani, venuti quasi tutti da Milano e vorrebbero andare a fare un sit-in davanti alla loro Ambasciata . Vedo con molto piacere che c'e' anche una bandiera della pace, retta da un giovane anche lui di origine araba. Vedo alcune persone di un gruppo antirazzista e vorrei andare a salutarli. Le transenne chiudono pero' la strada senza lasciare spazio per il passaggio, un giovane dall' interno cerca di aprirmi un varco. La polizia mi dice che posso entrare nella piazza passando dall' altro lato della strada, dove e' stato lasciato un passaggio. Sto dieci minuti, i manifestanti siriani parlano con la polizia ma non li fanno passare. Indubbiamente oggi a Roma non e' la giornata ideale per fare sit-in nel centro con la folla di fedeli venuti da tutto il mondo per la beatificazione di Papa Woitila. Ma forse i siriani non hanno scelto di manifestare oggi per caso, ma perche' in questi giorni la situazione nel loro paese sta precipitando, la gente muore e qualcuno dei presenti non riesce a contattare i familiari rimasti in patria.
Vado via un po' rattristato, a febbraio i manifestanti libici addirittura riuscirono (?) a mettere la bandiera dei ribelli sul cancello della loro Ambasciata. Anche questi giovani siriani, venuti quasi tutti da Milano, meritavano di urlare sotto la loro Ambasciata tutta la loro rabbia.
Hanno trovato il giorno sbagliato e forse non tutte le Ambasciate hanno una posizione favorevole ai sit-in. Mentre aspetto il bus vedo che i blindati della polizia nascondono completamente la vista dei manifestanti alla folla che si aggira in quelle strade. l' unica cosa che posso fare e' raccontare a poche persone di questi ragazzi, ma ricordo a tutti anche che i nostri governanti non hanno ricevuto il Dalai Lama per non infastidire i dittatori cinesi (mi sembra che questo lo abbia fatto Prodi) e poche settimane fa non si voleva disturbare Gheddafi neanche con una telefonata mentre ora bombardiamo il suo paese e la sua gente.
Nessuna guerra e' giusta, tanto meno umanitaria.
venerdì 29 aprile 2011
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