venerdì 2 luglio 2010

Forse in questa primavera 2010 e' iniziata la transizione reale dall' era del petrolio

Il disastro del Golfo sta lasciando un segno profondo nell' opinione pubblica, ha mostrato i rischi che le future ricerche di nuovi giacimenti faranno correre all' ambiente ma ha mostrato anche quello che succede abitualmente nella produzione di petrolio. Nei posti piu' sperduti non ci sono telecamere che riprendono in diretta le varie fasi delle operazioni ma danni ambientali gravi ci sono sempre stati, pero' non tutti i popoli sono uguali; i disagi dei ricchi sono piu' importanti di quelli dei piu' poveri.
Se si vorra' evitare situazioni simili a quelle di queste settimane, occorrera' spendere in sistemi di sicurezza, evitare azioni in assenza di garanzie minime e in presenza di rischi eccessivi. Insomma i costi cresceranno, questo processo di aumento progressivo delle difficolta' e dei costi per le ricerche di nuovi giacimenti era gia' dato per scontato e arrivera' il momento che la domanda di petrolio superera' l' offerta. A quel momento arriveremo impreparati, cerchiamo almeno di arrivarci sapendo quello che succedera' e quello che potrebbe essere fatto. L' energia elettrica puo' da subito essere prodotta con altre fonti, rinnovabili e no, e le rinnovabili hanno gia' una maturita' tecnologica collaudata. In Europa il 61% della nuova potenza installata (che non equivale al 61% dell' energia prodotta da nuovi impianti perche' un kw di potenza di un impianto fotovoltaico produce meno annualmente di un kw di potenza da altre fonti)e' da fonte rinnovabile. I problemi piu' grossi saranno nei trasporti dove la dipendenza dal greggio e' quasi al 90% e nell' agricoltura. Tutto il greggio che ora viene consumato ma che potrebbe essere subito sostituito da altre fonti andrebbe sostituito immediatamente, sprechiamo una risorsa che diventera' in futuro sempre piu' preziosa. Ma i cambiamenti necessari non sono solo tecnologici sono anche culturali, simbolici, politici. Tutto il sistema dei trasporti va ripensato e il modello di trasporto di un auto per ogni individuo non ha piu' senso. Il trasporto pubblico considerato un ricordo del passato, uno strumento in via di estinzione, dovra' tornare centrale, soprattutto per le grandi distanze e nei centri urbani metropolitani. Il trasporto aereo dovra' essere limitato cosi' pure il trasporto merci via gomma. Lo spreco attuale e' enorme, sarebbero gia' possibili drastici tagli, ma i cambiamenti avvengono per shock non per ragionevolezza e previdenza. Puo' essere gia' iniziata una azione continua in questa direzione, con pazienza e continuita', affrontando il problema nella sua complessita', in tutti i suoi diversi settori.
Forse la transizione reale dall' era del petrolio e' iniziata proprio in questa primavera 2010.

su http://myspace.com/energiaoggiedomani
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