COMUNICATO STAMPA
ALL’UNIONE EUROPEA:E’ UN ATTO ILLEGALE ARMARE LE OPPOSIZIONI SIRIANE! Agite invece per la pace!
TERZI, MINISTRO DIMISSIONARIO, NON PUÒ PRENDERE UNA DECISIONE COSI’ GRAVE!
I gruppi pacifisti Rete No War-Roma, Peacelink e Comitato contro la guerra-Milano hanno mandato al ministro Terzi e agli europarlamentari italiani una protesta preventiva rispetto all'ipotesi che il 18 febbraio alla riunione dei ministri degli Esteri europei si decida di armare gli oppositori in Siria, come richiesto dalla Gran Bretagna, rimuovendo dunque l'embargo sulle armi in vigore nei confronti del paese.
Armare attori impegnati contro un governo riconosciuto è un atto illegale dal punto di vista del diritto internazionale. In particolare i gruppi chiedono al ministro dimissionario Terzi di non appoggiare un atto così grave. I gruppi in questione chiedono invece all'Unione Europea, premio Nobel per la pace, di rimuovere le sanzioni civili che colpiscono la popolazione siriana, e di agire per il dialogo e una soluzione negoziale.
Qui di seguito il testo mandato a Terzi e agli europarlamentari.
Condanniamo con fermezza ogni tentativo da parte dei Ministri degli Esteri dell'Unione Europea, che si riuniscono il 18 febbraio a Bruxelles, di rendere formalmente possibile l’invio di armi all’opposizione siriana come proposto dalla Gran Bretagna. Finora questo appoggio armato diretto è stato ostacolato da un embargo europeo sulle armi dirette in Siria. Lo scorso dicembre l’embargo è stato prorogato per soli tre mesi, in sede UE. Chiediamo che esso sia rinnovato.
Chiediamo invece di rimuovere le sanzioni economiche civili, che colpiscono il popolo siriano.
Ricordiamo ai rappresentanti politici dei cittadini europei, nonché recipienti del Premio Nobel per la pace 2012, che è vietato dal diritto internazionale riconoscere e ancor più armare gruppi che si oppongono a un governo riconosciuto.
Invitiamo, come cittadini italiani, il ministro “tecnico” del governo dimissionario italiano a non prendere decisioni così gravi che impedirebbero qualunque spiraglio negoziale. Se l'infausta proposta UE dovesse essere approvata e se dovessero essere inviate armi europee ad alimentare il conflitto, il sangue dei siriani, che scorrerà sempre di più, sarà anche sulle mani dei cittadini europei.
Ricordiamo inoltre al ministro Terzi che l’art. 286 del Codice penale italiano punisce con l’ergastolo “Chiunque commette un fatto diretto a suscitare la guerra civile nel territorio dello Stato” [c.p. 4], norma che, per analogia, dovrebbe applicarsi anche a paesi terzi. In Siria, armare i gruppi dell’opposizione equivale a fomentare la guerra civile e settaria che essi portano avanti, invece di sostenere il piano di pace di Kofi Annan, fatto suo dall'attuale inviato ONU Lakhdar Brahimi.
Rete No War-Roma (www.sibialiria.org )
Peacelink (www.peacelink.it
Comitato contro la guerra-Milano
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