LE PRIME CONSEGUENZE DELL’ ASSALTO DI BENGASI SULLA GUERRA SIRIANA
Il Medio Oriente e’ piombato al centro della campagna elettorale presidenziale statunitense e Romney ha attaccato la strategia di Obama verso le primavere arabe. Lo ha fatto in modo poco argomentato anche se veemente, pero’ ha detto chiaramente che il presidente democratico ha aiutato i nemici degli Stati Uniti e nel medio periodo l’ attuale strategia che vede alleati in tutta la regione USA, Nato, Petromonarchie , Fratelli Musulmani e partiti islamisti ha molte probabilita’ di essere messa apertamente in discussione. Questa alleanza e’ presente anche in Siria, con l’ aggravante che fino a questo momento combatte i sostenitori di Assad insieme ai gruppi piu’ estremisti, compresi quelli considerati appartenenti ad Al Qaeda.
Le vicende libiche del 2011-12 sono sempre state accostate agli eventi siriani, non a caso il sito che ospita questo notiziario si chiama Sibialiria, mentre B.Henry Levy ha invitato l’ Occidente ad intervenire militarmente in Siria scrivendo su Le Monde: “Aleppo come Bengasi”. Cosi’ la clamorosa smentita della descrizione occidentale della realta’ libica secondo la quale “ Dopo la guerra hanno vinto le elezioni i laici moderati, la Libia e’ un esempio per tutti i i paesi islamici ” rendera’ piu’ difficile la propaganda che finora e’ stata fatta sulla crisi siriana. Scrivo queste frasi venerdi’ sera e la situazione sembra imprevedibile, quindi aggiungo solo qualche disordinata notizia lasciando altre considerazioni alle prossime settimane.
L’ ambasciatore Stevens ucciso a Bengasi era arrivato nella stessa citta’ anche l’ 11 aprile 2011 per dare la propria consulenza alla guerra contro Gheddafi. I droni che voleranno sulla Libia, e probabilmente su altri paesi africani, per cercare e uccidere esponenti di Al Qaeda, come per ora avviene in Pakistan e Afghanistan, partiranno dall’ aeroporto siciliano di Sigonella. I Fratelli Musulmani in Egitto sono stati tra gli organizzatori della manifestazione di venerdi’in Piazza Tahrir e i media parlano di gelo tra USA ed Egitto per le deboli risposte del governo di questo paese ai disordini.
Per finire riporto il titolo di un articolo del Corriere della Sera : “I camaleonti della Jihad, rivoluzionari di giorno, filo-qaedisti di notte.”
Sono decisamente giorni non facili per l’ alleanza che sembrava uscita vincitrice dalle primavere arabe.
LA VISITA DI BENEDETTO XVI IN LIBANO
Venerdi’ 14 settembre e’ iniziata la visita di Benedetto XVI in Libano. Il Pontefice incontrera’ le piu’ alte cariche dello stato e di tutte le confessioni religiose, cristiane e islamiche. Non ci saranno incontri ufficiali con Helzbollah, il partito di Dio, musulmano sciita, ma i suoi esponenti parteciperanno individualmente ad incontri istituzionali e i militanti hanno affisso manifesti di saluto in tutta Beirut. Venerdi’ e’ prevista la firma del documento ” Ecclesia in Medio Oriente ”, frutto dei lavori dell’ Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi nell’ ottobre 2010. Nel documento si afferma “..l’ esigenza di costruire con l’ostinazione di un dialogo paziente le basi di una nuova convivenza..” Domenica la consegna del documento durante la messa e il ritorno a Roma.
La settimana precedente il Pontefice aveva annunciato la visita in Libano dopo l’ Angelus a Castelgandolfo con queste parole riferite alla guerra siriana: “ Non ci si puo’ rassegnare alle violenze e all’ esasperazione delle tensioni”, “Sia prioritaria la ricerca del dialogo”,.ricordo che in Siria sono cristiani 2 dei 23 milioni di abitanti, divisi tra molte confessioni diverse.
Lascia perplessi pero’ la frase di venerdi’ del Papa che, appena arrivato in Libano, ha criticato il fondamentalismo religioso ed ha invitato “ La primavera araba alla tolleranza ”; vedremo se suscitera’ reazioni. Sul sito del Fatto Quotidiano e’ scritto che questa frase “ aggiungera’ benzina al fuoco gia’ esistente ” ed anch’ io la considero un’ uscita infelice, anche se dovesse passare inosservata.
VLADIVOSTOK, USA E RUSSIA ILLUSTRANO LE LORO MOSSE FUTURE SULLA GUERRA SIRIANA
Al vertice APEC, Asia e Pacifico, di Vladivostok in Russia si sono incontrati il ministro degli esteri russo Lavrov, la segretaria di stato USA Clinton e il presidente Putin. Hanno parlato della crisi siriana senza trovare ancora una posizione comune ma entrambi gli stati hanno spiegato le loro mosse future.
La Russia vorrebbe proporre il piano di pace di Kofi Annan che il 30 giugno a Ginevra ha trovato l’ accordo di tutti, almeno sul piano formale, come testo di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza. All’ incontro nella sede delle Nazioni Unite dovrebbero partecipare tutti i ministri degli esteri.
La Clinton ha risposto che sarebbe inutile qualsiasi risoluzione dell’ ONU che non prevedesse conseguenze nel caso non fosse rispettata e non ha escluso la ripresentazione entro la fine del mese di una loro nuova risoluzione.
Il piano che a Ginevra fu formalmente accolto da tutti i presenti prevedeva un governo di transizione comprendente esponenti dell’ opposizione e forze che in questo momento fanno parte o appoggiano il governo. Il piano si fermo’ appena iniziati i colloqui, il punto che bloccava e blocca tuttora l’ inizio di ogni vero negoziato e’ ritenere possibile o meno una presenza di Assad nella vita politica futura della Siria. Gli USA , gli altri paesi Nato e il CNS,unica opposizione che questi appoggiano, vorrebbero iniziare a negoziare dalla sconfitta o abbandono di Assad, ma, nel caso che questi non ceda, non vedono altra soluzione che le armi. Il piano di Annan non prevedeva questo, tanto che il primo colloquio fu tra il diplomatico ONU e Assad e fu ritenuto positivo da entrambi.
LE VIOLENZE SUL CAMPO DI BATTAGLIA
Al suo arrivo a Damasco giovedi’, Braihmi ha commentato “ La crisi siriana e’ peggiorata ”. E probabilmente non c’e’ stata stata davvero una diminuzione della violenza, anche se le cronache del fine settimana piu’ che sugli scontri armati della guerra siriana sono state rivolte ad altre vicende mediorientali e soprattutto si sono occupati di altri temi i corrispondenti dal Medio Oriente.
Qualche episodio particolarmente cruento e’ stato pero’raccontato anche in questi giorni.
20 militari governativi sono stati giustiziati dopo essere stati catturati dai ribelli e credo che questi non abbiamo mai dedicato molto impegno e uomini alla custodia dei prigionieri. E’ stato ucciso il capo di un gruppo ritenuto vicino ad Al Qaeda dai ribelli della Brigata Farouk, i combattenti ai suoi ordini erano tutti stranieri , ceceni, pakistani ed afghani. Dopo la morte del loro capo si sono dispersi nelle altre formazioni armate dell’ opposizione. E’ stata denunciata la morte di altri bambini uccisi da bombardamenti di elicotteri governativi e ritengo l’ uso di velivoli per colpire i gruppi armati nemici, senza troppa attenzione alle persone che stanno intorno, un autogol da parte del governo siriano, oltre che la causa della morte per decine di persone. In questa fase le denunce di bombardamenti dell’ aviazione non sembrano smentite.
Per finire, una accusa rivolta ai Fratelli Musulmani siriani da una esponente laica della opposizione. La Fratellanza avrebbe trattenuto 450 tonnellate di derrate alimentari arrivate dalla Libia per distribuirle secondo i propri criteri, un modo di fare proselitismo e legare la popolazione alla propria organizzazione.
LA SETTIMANA DELL ’ ONU
Intanto giovedi’ Braihmi e’ arrivato a Damasco per incontrare Assad, l’ opposizione e esponenti della societa’ civile mentre lunedi’ al Cairo aveva incontrato la Lega Araba e, su proposta di Morsi, il gruppo di contatto regionale comprendente Egitto, Iran, Turchia ed Arabia Saudita.
All’ ONU da lunedi’ 18 settembre iniziera’ la 67ma sessione dell’ Assemblea Generale e sara’ votato il nuovo presidente, il serbo Vuk Jeremic. Nei giorni successivi saranno discussi gli orientamenti principali della nuova sessione che durera’ circa un anno e parteciperanno ai lavori molti capi di stato. Il 25 settembre e’ previsto un’ intervento di Obama.
Le Nazioni Unite hanno poi designato Maktar Lamani come capo del nuovo ufficio ONU a Damasco e il palestinese Nasser al-Kidwa sara’ affiancato’ al segretario della Lega Araba in supporto di Braihmi. Nasser al-Kidwa e’ stato dal 1991 al 2005 osservatore permanente alle Nazioni Unite per l’ ANP.e negli anni 2005-6 ministro degli esteri.
Il 17 settembre a Ginevra nella XXI sessione del Consiglio dei diritti umani sara' presentato il rapporto della Commissione indipendente (CoI) sullo stato dei diritti umani in Siria. Questo rapporto e' gia' stato reso pubblico il 15 agosto e sul sito www.sibialiria.org e' possibile leggere una approfondita analisi critica di Marinella Correggia a questo documento.
DUBBI E CONTRARIETA’ NEI PAESI DELL’ ALLEANZA ATLANTICA SU UN INTERVENTO MILITARE NATO.
Il segretario della NATO Rasmussen ha smentito anche negli ultimi giorni un intervento della Nato in Siria, ipotesi che Hollande e Obama dichiarano possibile solo nel caso di uso delle armi chimiche da parte di Assad, in verita’ il presidente francese aggiunge anche lo spostamento di queste armi come motivo sufficiente per entrare in Siria..
Comunque l’ opinione pubblica dei paesi dell’ Alleanza Atlantica non sembrerebbe favorevole a questa eventualita’. Due recenti sondaggi in Turchia e Germania indicano rispettivamente nel 57% e nel 64% la percentuale dei contrari all’ intervento militare Nato. In Italia una lettera critica verso una eventuale partecipazione del nostro paese ad una nuova guerra e’ stata pubblicata anche dal Sole24ore e la risposta e’stata identica alla posizione attuale dei paesi Nato,”L’ intervento ci sara’ solo se Assad usera’ armi chimiche”, eventualita’ ritenuta improbabile dal giornale.
Questo notiziario sara' pubblicato sul sito www.sibialiria.org
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sabato 15 settembre 2012
Siria, le notizie della settimana dal 9 al 15 settembre 2012
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