mercoledì 12 settembre 2012
Siria, che fare ? Una lettera al Manifesto del 7 settembre
Siria, che fare ?
La crisi siriana in questo momento è una guerra civile dove combattono anche stranieri e negli scontri muoiono centinaia di persone a settimana. Tra questi probabilmente anche civili uccisi dall'esercito e civili uccisi dai ribelli, che sono aiutati da combattenti provenienti da molti paesi diversi. Kofi Annan ha dato le dimissioni dal suo incarico di mediatore per conto dell' Onu e della Lega Araba perché non è riuscito ad imporre una tregua, ad impedire al governo siriano la presenza e l'uso di armi pesanti nei centri abitati e a mettere tutti intorno ad un tavolo per cercare una soluzione politica diversa dalla guerra. Non è riuscito in questi obiettivi perché non vi hanno collaborato i ribelli, il governo siriano e gli Usa (A.Negri su Il Sole24ore). La Russia ha collaborato con Kofi Annan su tutto ma ha posto il veto alla risoluzione che imponeva sanzioni diplomatiche ed economiche alla Siria se non avesse, entro 10 giorni, abbandonato i centri abitati con le armi pesanti. Ha posto il veto perché riteneva la risoluzione unilaterale, in quanto poneva richieste solo ad una parte, e soprattutto perché convinta che sarebbe stato un passo irreversibile verso l' intervento militare occidentale. L'approvazione di questa risoluzione avrebbe fermato le violenze ? Io credo proprio di no e ricordo che la mozione è stata discussa un giorno dopo la data prefissata perché il giorno precedente c'è stato l' attentato che ha ucciso il ministro della difesa siriano e il cognato di Assad. L' unica strada da percorrere per una soluzione è il negoziato e il dialogo e non le armi. L'ha detto anche Ban Ki moon all'Assemblea Generale dell' Onu del 4 settembre, così come a Teheran ha detto che l'Iran è un attore importante per la ricerca di una soluzione pacifica in Siria. Ma noi viviamo in Occidente e i nostri governi ed i nostri media dicono altre cose.
Marco Palombo, Rete No War (Rm)
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