venerdì 29 marzo 2013

Hugo Chavez-Roma, 3 aprile, documentario e testimonianzadell' ambasciatore venezuelano in Italia sul fallito golpe contro Chavez del 2002


Rete No War e AssociazioneNazionale di Amicizia Italia-Cuba
ricordano il comandante Hugo Chavez

Mercoledì 3 aprile
alle ore 18.00

alla sala Metodista

Via Firenze, 38 - (traversa di Via Nazionale)
Roma

Sara' proiettato il documentario in lingua originale e sottotitoli in italiano

LA REVOLUCION NO SERA' TRASMITIDA
di Kim Bartley e Donnacha O' Brian

Sul tentato colpo di stato in Venezuela dell' 11 aprile 2002

Sarà presente e porterà la sua testimonianza
l'Ambasciatore in Italia della Repubblica Bolivariana del Venezuela
Julian Isaìas Rodriguez Diaz

martedì 26 marzo 2013

Siria, notizie al 24 marzo

Da www.sibialiria.org
Siria, notizie al 24 marzo
di Marco Palombo

ARMI ALL’ OPPOSIZIONE ANTI-ASSAD: LONDRA E PARIGI FERMATE, PER ORA, DAGLI ALTRI PAESI DELL’ UNIONE EUROPEA

Austria e Irlanda con fermezza, Germania e Spagna con prudenza e i paesi scandinavi, tradizionalmente meno bellicosi delle due potenze europee, hanno fermato a Dublino venerdì 22 marzo il tentativo di Francia e Gran Bretagna di modificare subito l’ embargo alle armi in Siria.
Per cambiare le sanzioni, deliberate nella forma attuale solo il 4 marzo, era necessaria l’ unanimità e forse l’ opposizione è stata più decisa del previsto.

A fine maggio, quando il pacchetto di sanzioni dovrà essere rinnovato, l’ unanimità sarà ancora necessaria ma questa volta per definire le norme che entreranno in vigore, nuove o le vecchie confermate, e Francia e Gran Bretagna avranno maggiori margini di manovra potendo bloccare scelte non gradite.

La decisa opposizione alla fornitura di armi, trapelata questa volta in modo inconsueto, incoraggia però a tentare di costruire da subito uno schieramento contrario alla richiesta francese e inglese. Richiesta insistente, iniziata a novembre, ripetuta a fine febbraio e riproposta immediatamente l’ 11 marzo riuscendo a far discutere il tema il 14 marzo a Bruxelles al summit dei capi di governo e all’ incontro informale dei ministri degli esteri a Dublino il 22 marzo.

DOMENICA 24, DIMISSIONI DI KHATIB, CAPO DELLA COALIZIONE SIRIANA

Domenica 24 sono state annunciate le dimissioni di Khatib dal ruolo di leader della Coalizione Nazionale Siriana, un passo che era ritenuto probabile da qualche settimana. Le motivazioni ufficiali parlano di una sua  forte critica all’ indifferenza della comunità internazionale che non vuole aiutare i “ribelli” a difendersi e di una sua preferenza per una posizione fuori dai ruoli istituzionali che gli permetterebbe maggiore libertà di movimento. La notizia è arrivata mentre stavo ultimando la stesura di queste righe, mi riprometto di approfondire il tema in settimana e riferire nel prossimo notiziario.

HITTO ELETTO PREMIER DEL GOVERNO DI OPPOSIZIONE CHE AMMINISTRERA’ LE ZONE OCCUPATE DAI RIBELLI

Lunedi 18 il manager Ghassam Hitto è stato eletto capo del governo di opposizione che dovrebbe amministrare le zone controllate dai gruppi anti-Assad. Hitto e’ un tecnico siriano di 50 anni che ha lavorato 25 anni negli Stati Uniti e nel 2012 si è unito all’ opposizione anti-governativa in Turchia. La sede di questo governo dovrebbe essere in Siria ma la sua nascita e il suo operato non saranno facili.

Le maggiori difficoltà nasceranno dal difficile rapporto tra opposizione politica, quasi tutta all’ estero, e gruppi armati che operano in Siria, dall’ autonomia e indipendenza dei singoli gruppi armati e dalla presenza tra questi di formazioni vicine agli ambienti religiosi più radicali.
La formazione di questo organismo è attesa dal novembre 2012 quando su invito degli Stati Uniti fu creato il coordinamento della Coalizione Nazionale Siriana che sostituì il Consiglio Nazionale Siriano come unico referente dell’ occidente in Siria (l’ acronimo CNS è rimasto uguale causando qualche confusione). Nei mesi passati sono saltate due riunioni che avrebbero dovuto eleggere il capo di questo governo, la prima attorno al 20 gennaio, la seconda il 1 marzo. Le prime notizie sull’ atteggiamento dell’Esercito Libero Siriano verso la nomina di Hitto sono contraddittorie, le capiremo meglio nel corso della settimana.

A GINEVRA VOTATO IL RAPPORTO SULLA SIRIA PRESENTATO AL CONSIGLIO DIRITTI UMANI DELL’ONU L’11 MARZO

Venerdì 22 marzo c’e’ stato anche il voto del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite sul rapporto della commissione CoI sui crimini di guerra in Siria. Nel Consiglio i paesi membri dell’ ONU sono presenti a turno e i 47 paesi del Consiglio attuale hanno espresso 41 voti a favore del rapporto, 5 astensioni, India, Kazakistan, Uganda, Ecuador e Filippine e il voto contrario del Venezuela.
Tra i favorevoli ci sono stati alcuni distinguo e l’ Ecuador questa volta si è astenuto mentre a settembre nella votazione sul rapporto precedente aveva votato a favore.

Al link  http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1343

potete leggere una cronaca dell’ iter di questo rapporto a Ginevra e una ricostruzione della discussione e del giudizio del Consiglio sulla Libia in occasione della guerra del 2011, un richiamo che spiega bene l’ importanza e la funzione di questi passaggi internazionali che si svolgono nel disinteresse generale e con poca informazione. All’ opinione pubblica arriva in forma di spot pubblicitario solo la sintesi delle conclusioni degli organismi internazionali senza che nessuno entri nel merito dei lunghissimi testi e dei modi con i quali sono costruiti.

NELLA SETTIMANA DI DUBLINO ALLARME ARMI CHIMICHE, COME NEI GIORNI PRECEDENTI IL VOTO DEI PAESI NATO SUI PATRIOT IN TURCHIA

In settimana era stato denunciato  da parte dei ribelli e del governo l’uso di armi chimiche. Secondo l’Avvenire i ribelli avevano denunciato che, colpendo per errore un campo di milizie civili sue alleate, un bombardamento con armi chimiche dell’ esercito governativo aveva ucciso 25 persone. Il governo aveva a sua volta accusato l’ opposizione di aver utilizzato queste armi. I servizi segreti statunitensi hanno smentito nei giorni successivi che ci siano prove di uso di armi proibite. L’ ultimo allarme per le armi chimiche era avvenuto in coincidenza con il voto dei paesi NATO sull’ installazione dei missili Patriot in Turchia, anche questa volta la Germania e altri paesi non erano completamente convinti della scelta. Il tema riempì per una settimana le cronache dei media, poi svanì nel nulla dopo il voto sull’ installazione dei missili.

BREVI

LETTERA DI GREGORIOUS III A PAPA FRANCESCO:   Il Patriarca della Chiesa Cattolica Greco-Melchita Gregorious III Laham ha scritto a Papa Francesco per invitarlo a seguire e possibilmente a intervenire nella guerra siriana. L’ esponente religioso ha spiegato come dall’ Argentina Papa Bergoglio seguisse le vicende dei cristiani orientali e conosca bene le loro vicissitudini .

UCCISO ANZIANO SCEICCO SUNNITA PRO ASSAD: in un attentato suicida in una moschea di Damasco ha perso la vita lo sceicco sannita Al Buti di 90 anni, sostenitore del governo siriano. Nell’ esplosione provocata da un attentatore kamikaze sono morte piu’ di 40 persone e 80 sono rimaste ferite.

LIBANO, DIMISSIONARIO IL GOVERNO:  Il primo ministro libanese Miqati ha annunciato venerdì in serata le dimissioni del suo governo. Il Libano è senza governo per la seconda volta in sei mesi. I motivi delle dimissioni sono divergenze sull’ organizzazione delle prossime elezioni legislative e sull’ incarico a uno dei comandanti dei servizi di sicurezza. Il Libano è il paese vicino più coinvolto nella guerra siriana e sul suo territorio avvengono da mesi scontri armati, attentati e rapimenti legati alla guerra siriana.

http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1346

mercoledì 20 marzo 2013

Dublino, venerdì 22 Terzi deciderà con gli altri ministri degli esteri UE sulla richiesta della Gran Bretagna di togliere l' embargo per le armi ai ribelli. Il nuovo Parlamento discuterà di questo ?

Da http://www.sibialiria.org/

Siria, alcune notizie al 17 marzo 2013

a cura di Marco Palombo

UE – VENERDI 22 MARZO I MINISTRI DEGLI ESTERI DECIDERANNO SULLA RICHIESTA DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA DI ABOLIRE L’EMBARGO AL LE ARMI PER L’OPPOSIZIONE.

IL NUOVO PARLAMENTO DISCUTERA’ LA POSIZIONE DELL’ITALIA ?

Dai primi giorni della passata settimana Gran Bretagna e Francia hanno iniziato a chiedere insistentemente che l' Unione Europea tolga l' embargo alle armi in Siria, rinnovato parzialmente solo il 4 marzo. La questione è stata già posta da Hollande e Cameron al summit dell’Unione Europea il 14 marzo ( la quasi totalità dei giornali italiani non ha scritto niente della discussione avvenuta) ma ha trovato perplessità da parte della Merkel e di altri paesi e la scelta è stata lasciata all’ incontro informale dei ministri degli esteri dell’ Unione che si svolgerà a Dublino venerdì 22 e sabato 23 marzo. Gli ambasciatori, probabilmente lunedì al settimanale Consiglio Europeo degli esteri, prepareranno una bozza con una posizione comune a tutti i paesi.

La Gran Bretagna e la Francia in questo momento appaiono isolati, l’ Italia aveva sempre appoggiato la loro richiesta ma le posizioni espresse da Terzi in occasione dell’ incontro a Roma del 28 febbraio con 11 paesi cosiddetti “Amici della Siria”, sono state contestante da Lapo Pistelli, responsabile esteri del Partito Democratico, e dalla Rete Disarmo che raccoglie tutto l’ associazionismo pacifista cattolico o vicino al centrosinistra.

“Non armi ma pane alla popolazione siriana”

“Le associazioni aderenti alla Rete Italiana per il Disarmo condannano qualsiasi decisione di allentamento dell'embargo di armi sulla Siria e chiedono all'uscente ministro Terzi di astenersi dal sostenere questa ipotesi, in vista dell'incontro del "Gruppo di alto livello sulla Siria" in programma il 28 febbraio a Roma..”…..

Articolo integrale al link:

http://www.disarmo.org/rete/a/37824.html

Le associazioni che aderiscono alla Rete Disarmo:

ACLI – Agenzia per la Pace Sondrio – Amnesty International – Archivio Disarmo – ARCI – ARCI Servizio Civile – Associazione Obiettori Nonviolenti – Associazione Papa Giovanni XXIII – Associazione per la Pace – ATTAC – Beati i costruttori di Pace – Campagna Italiana contro le Mine – Campagna OSM-DPN – Centro Studi Difesa Civile – Conferenza degli Istituti Missionari in Italia – Coordinamento Comasco per la Pace – FIM-Cisl – FIOM-Cgil – Fondazione Culturale Responsabilità Etica – Gruppo Abele – ICS – Libera – Mani Tese – Movimento Internazionale della Riconciliazione – Movimento Nonviolento – OPAL – OSCAR Ires Toscana – Pax Christi – PeaceLink – Rete di Lilliput – Rete Radiè Resch – Traduttori per la Pace – Un ponte per…

Ma chi deciderà la posizione italiana? Il Parlamento è ormai insediato, discuterà questa scelta prima o dopo l’ incontro dei ministri degli esteri europei ?

IL DOPPIO BINARIO DELL' OCCIDENTE.

“UNICA SOLUZIONE UN NEGOZIATO”, MA INTANTO CRESCE L' INTENSITA' DELLA GUERRA, CIOE' CRESCE L'AIUTO MILITARE DALL'ESTERO ALL'OPPOSIZIONE ARMATA.

A)”Il gioco d’ azzardo di John Kerry”(e dell’ Occidente)

“Il gioco d’ azzardo di John Kerry” è il titolo di un articolo di T.Meyssan http://www.megachip.info/rubriche/67-cronache-internazionali/9925-il-gioco-dazzardo-di-john-kerry.html dove viene spiegato come Kerry, che ufficialmente sta discutendo una soluzione pacifica con la Russia, favorisca la guerra e i grandi aiuti che vengono dati ai ribelli. Ricordo che la forza egemone dell' opposizione politica siriana è costituita dai Fratelli Musulmani mentre il gruppo militare più grande e meglio organizzato è il Fronte Al Nusra che viene considerato vicino ad Al Qaeda.

Un aiuto degli USA ai gruppi armati viene raccontato da una fonte certamente non antiamericana. Il 5 marzo G.Olimpio, corrispondente dagli USA da dove segue e scrive sulla guerra siriana, scriveva sul Corriere della Sera un articolo su un villaggio-fantasma in Giordania dove gli Stati Uniti addestrano gli oppositori di Assad alla guerra urbana.

Mentre domenica 17 marzo su Il Manifesto M.Giorgio scrive “..Poi è la stessa CNN, con ottimi rapporti con gli Casa Bianca, a rivelare che giovedì un primo gruppo di circa 300 “ufficiali” ribelli ha fatto ritorno in Siria al termine di un corso di addestramento militare in Giordania, pagato e gestito dagli Stati Uniti…”

B) 11 Marzo, Brahimi all’ UE: “Negoziato o distruzione”, poi colloquio informale e non pubblico.

Ma possiamo attribuire la doppiezza di Kerry anche all’ Unione Europea e all’ ONU. Questa è l’ impressione che ho avuto dall’ incontro dell’11 marzo tra Brahimi e i ministri degli Esteri dell’ Unione Europea. Per l’ Italia partecipava la sottosegretaria Dassù (Terzi era impegnato con la vicenda dei marò) e in una dichiarazione a radio Radicale qualche giorno dopo ha detto (ho sentito solo la diretta audio, quindi posso sbagliare): “E’ stato un pranzo informale quindi non posso parlare più di tanto”, ”Per Brahimi è necessario il negoziato o sarà la distruzione totale del paese”, ”Però (secondo noi n.d.r.)ancora non ci sono le condizioni per questo”. Ha taciuto poi sulle richieste della Gran Bretagna di togliere l’ embargo alle armi riferendo solo la posizione ufficiale dell' UE, che lo stesso giorno la GB ha dichiarato di non accettare più, e attribuendo solo ai paesi del Golfo la richiesta di armare i ribelli.

c) Discusso un rapporto sulla Siria dalla Commissione diritti umani delle Nazioni Unite

Anche le dichiarazioni della commissione indipendente CoI che ha preparato un rapporto sulla Siria per la commissione diritti umani della Nazioni Unite a Ginevra sembrano sulla stessa lunghezza d’onda del “doppio binario”. Secondo il rapporto discusso l' 11 marzo entrambe le parti agiscono con una violenza inaccettabile, ricordo che il giorno prima al Qaeda aveva rivendicato l’ uccisione di 40 militari siriani ed era difficile affermare qualcosa di diverso, viene sottolineato però, almeno dal comunicato dell’ ONU, solo il ruolo dei Comitati popolari che avrebbero compiuto massacri su ordine del governo. Poca attenzione mediatica questa volta sul rapporto, ma la Dal Ponte il 18 febbraio in una conferenza stampa sullo stesso aveva dichiarato che la Siria andrà, prima o dopo, davanti alla Tribunale Penale Internazionale ma questo lo può fare solo il Consiglio di Sicurezza. E l’ 11 marzo è stata fatta dalla commissione la richiesta di riferire proprio al Consiglio di Sicurezza. A questo link un commento approfondito di M.Correggia sul rapporto ONU:

http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1334

c) 28 febbraio, incontro a Roma dei paesi “Amici della Siria”, Kerry,Terzi e Khatib contestati da una piccola azione nonviolenta censurata da quasi tutti i media.

A Roma, all’ incontro dei cosiddetti Paesi “Amici della Siria”, durante la conferenza stampa del segretario di stato USA Kerry, del ministro Terzi e di Khatib, capo della Coalizione Siriana, una attivista della rete No War Roma ha innalzato un cartello dove accusava USA, UE e stati arabi di boicottare la pace e aiutare gruppi armati terroristi. Ha ricordato poi, in inglese, a Kerry tutte le ultime guerre USA dall’Iraq alla Libia. L’ azione la potete vedere in questo video ma in Italia è stata conosciuta solo dai lettori del Manifesto e Avvenire e da chi si informa con media alternativi.

Il video http://www.youtube.com/watch?v=kDGXn8BBaqw

Qui l’attivista racconta la sua azione

http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1324

NB. Ho messo a questo notiziario il titolo “Alcune notizie dalla Siria” perché non ho potuto, per ragioni di tempo, occuparmi di altri temi importanti come per esempio le diverse posizioni all’ interno della opposizione siriana. Ma ho ritenuto comunque utile inviare queste informazioni anche se non danno un quadro completo della situazione.

Marco Palombo

Siria. Gargamella per armi UE a ribelli.Riuscirà a non dirlo?


Siria. Bersani favorevole a togliere le ambargo UE per le armi ai ribelli. Riuscirà a non dirlo?

Venerdì 22 marzo i ministri degli esteri dell’ Unione Europea discuteranno a Dublino (in modo informale ma queste discussioni dovrebbero essere ufficiali e pubbliche) della richiesta di Francia e Gran Bretagna di togliere l’ embargo per le armi ai “ribelli” siriani (in realtà nell’ opposizione armata ad Assad combattono migliaia di non siriani).
La richiesta è pressante, insistente. L’ Unione aveva deciso il 4 marzo di prorogare parzialmente l’ embargo ma già il 13 marzo la Gran Bretagna dichiarava che, se l’ embargo non fosse stato tolto, avrebbe fornito ugualmente le armi all’ opposizione armata ad Assad. Il 14 marzo il tema è stato posto da Hollande al summit di Bruxelles, alcuni paesi erano contrari (ma si sono dichiarati prudentemente solo perplessi) e la decisione è stata affidata all’ incontro dei ministri degli esteri a Dublino.
L’ Unione non si spaccherà certamente sulla Siria(anche se spero di essere smentito) in questo momento difficilissimo per le sue politiche economiche e cederà a Francia e Gran Bretagna. Dall’ incontro uscirà nuovamente una posizione AMBIGUA che sarà, com’e’ necessario, approvata poi all’ unanimità.

Non era stato ambiguo Benedetto XVI che aveva sempre auspicato per la Siria il negoziato e non le armi e c’e’ un documento netto del 28 febbraio anche della rete Disarmo che comprende tutte le associazione pacifiste cattoliche o vicine al centro-sinistra.

“Non armi ma pane alla popolazione siriana”

“Le associazioni aderenti alla Rete Italiana per il Disarmo condannano qualsiasi decisione di allentamento dell'embargo di armi sulla Siria e chiedono all'uscente ministro Terzi di astenersi dal sostenere questa ipotesi, in vista dell'incontro del "Gruppo di alto livello sulla Siria" in programma il 28 febbraio a Roma..”…..

Articolo integrale al link:

Le associazioni che aderiscono alla Rete Disarmo:

ACLI – Agenzia per la Pace Sondrio – Amnesty International – Archivio Disarmo – ARCI – ARCI Servizio Civile – Associazione Obiettori Nonviolenti – Associazione Papa Giovanni XXIII – Associazione per la Pace – ATTAC – Beati i costruttori di Pace – Campagna Italiana contro le Mine – Campagna OSM-DPN – Centro Studi Difesa Civile – Conferenza degli Istituti Missionari in Italia – Coordinamento Comasco per la Pace – FIM-Cisl – FIOM-Cgil – Fondazione Culturale Responsabilità Etica – Gruppo Abele – ICS – Libera – Mani Tese – Movimento Internazionale della Riconciliazione – Movimento Nonviolento – OPAL – OSCAR Ires Toscana – Pax Christi – PeaceLink – Rete di Lilliput – Rete Radiè Resch – Traduttori per la Pace – Un ponte per…


Ma ora la sinistra del centrosinistra e parte dell’associazionismo non dicono esplicitamente che vogliono le armi ma appoggiano  l’ opposizione siriana che vuole le armi.....

Così Pisapia (sindaco vendoliano di Milano) e Lotti (portavoce a Marzo della Tavola della Pace,a Febbraio della politica estera di Rivoluzione Civile (sic!)) hanno appoggiato la marcia dell’ opposizione siriana a Milano. http://www.perlapace.it/index.php?id_article=9190&PHPSESSID=jda9mcc6d19q4fjp6c7kug90c3

I nuovi protagonisti del circo mediatico, parlamentari del Movimento 5 stelle e papa Francesco, hanno invaso l’ informazione in questi giorni ma sono ancora confusi e felici per il nuovo ruolo e probabilmente poco informati dell’ impegno finalizzato ad aumentare la guerra siriana delle grandi potenze Francia e Gran Bretagna, con l’ aiuto esplicito di Terzi, l’ aiuto silenzioso di Bersani, e il silenzio servile di SeL  e di parte dell’associazionismo pacifista.

La mia risposta alla domanda del titolo “Riuscirla a non dirlo ?” è dunque “Temo di si”, ma l’ esperienza di questi mesi insegna che comunque, con estrema difficoltà, ci si può opporre alla violenza della guerra, ai silenzi e manipolazioni mediatiche,  e si può diffondere  qualche notizia un po’ più vera.

Così il comitato contro la guerra di Milano si è espresso contro la scelta di Pisapia con questo documento ospitato dal sito Marx21, che appoggiava come Lotti la lista Rivoluzione Civile (le ambiguità abituali della sinistra spiegano molto delle sue sconfitte di questi anni). 


Il 28 febbraio la rete No War ha contestato, ignorata da quasi tutti i media, la conferenza stampa di Kerry, Terzi e Khatib, capo (fino a ieri) dell’ opposizione siriana.

Video della contestazione:   http://www.youtube.com/watch?v=kDGXn8BBaqw

Qui l’attivista della rete No War racconta la sua azione


Allora, in questi pochi giorni che ci separano dall’ incontro di venerdì a Dublino, proviamo a chiedere ai nostri neo parlamentari e al nuovo Papa di pronunciarsi su questo tema, sapendo che qualcuno tace per inesperienza e non conoscenza del tema e qualcuno per calcolo.

 Probabilmente non diranno una parola sulla guerra siriana tra le loro dichiarazioni che inonderanno i media, ma questo servirà ad informare qualche persona in più su un tema importantissimo.

Marco

lunedì 11 marzo 2013

Siria, un altro rapporto infondato sarà approvato dall' ONU a Ginevra - di Marinella Correggia


ONU-GUERRA-SIGLO-XXIUn altro rapporto infondato sarà approvato all’Onu a Ginevra
L’11 marzo davanti al Consiglio dei diritti umani dell’Onu basato a Ginevra nel quale siedono a turno poco più di 40 stati membri, la Commissione COI (di inchiesta “indipendente” sulla Siria) presenta il suo lunghissimo rapporto sulla situazione nel paese. E’ basato su racconti di parte e contiene molte accuse non verificate, fondate solo su !testimonianze” raccolte per skype, al telefono, o presso persone segnalate dall’opposizione armata (chiamata però “attivisti”). Né esso contiene una condanna dell’ingerenza armata e finanziaria praticata da Occidente e petromonarchie (più Turchia e vari paesi arabi: fratelli-coltelli) che è la vera ragione della tragedia siriana (senza questa illegale fornitura di armi, finite in mano a gruppi violenti quando non jihadisti) i negoziati di pace avrebbero avuto qualche chance. Ma appunto la pace è stata boicottata.

E’ ovvio che il rapporto sarà approvato: perché solo ad aver studiato per mesi e mesi le “notizie” sulla Siria e le falsificazioni circa gli eventi e i responsabili, si può riuscire a contrastarlo. Ma nessuna missione all’Onu può aver compiuto questo lavoro di scavo. E’ poi risultato evidente che le missioni nemmeno hanno letto il rapporto COI. Lo compreranno a scatola chiusa.
Siccome purtroppo noi l’abbiamo faticosamente studiato  (mentre altri nel mondo avrebbero avuto tutti i mezzi per farlo, è toccato a noi), il nostro tentativo è stato di portare a Ginevra (pazienza per le spese, pazienza per il tormento) le nostre osservazioni. A settembre in occasione del precedente rapporto invece di prendere il treno per Ginevra abbiamo mandato per email le osservazioni e poi telefonato.  Ma un contatto diretto con le missioni, sarebbe stato più efficace? Ci abbiamo provato, stavolta.

E’ però difficile avvicinare i delegati dei vari paesi non conoscendone le facce e potendo avvicinarli solo in brevi momenti di pausa nella sala riunioni XX del Consiglio (inoltre gli uscieri non permettono di distribuire documenti dentro la sala stessa). Comunque ecco qui di seguito quel che si è cercato di distribuire, in lingue sparse e approssimative (quasi niente è in italiano per mancanza di tempo, abbiam preferito provare a scrivere subito in altre lingue, l’italiano non serve all’Onu). Il primo documento è un riassunto sintetico, che speriamo domani in extremis di dare ancora a qualcuno prima della discussione. Pare che sia il massimo della lettura alla quale si possa aspirare da parte dei delegati delle varie missioni statali. Gli altri tre sono più dettagliati e si riferiscono il primo alla metodologia, il secondo alla critica alle “notizie” presenti, il terzo alle omissioni.

PRIMO DOCUMENTO. RIASSUNTO (IN SPAGNOLO)
INFORME COI-Siria Fuentes parciales, noticias y denuncias no fidedignas, noticias y denuncias omitidas, contraddiciones........

..............SECONDO DOCUMENTO. OSSERVAZIONI METODOLOGICHE GENERALI (in italiano, inglese, francese spagnolo)
Rapporto COI (18 febbraio 2013). Fonti di parte, notizie e denunce non verificate, notizie e denunce omesse

Osservazioni e commenti da parte della rete No War  (Italia)

Nota.

La Rete No War Roma è formata da attivisti per la pace e ricercatori indipendenti che da anni in modo indipendente e volontario si occupano di “verità contro le guerre”, contrastando  la propaganda di fonti di informazione di parte a tutti i livelli: media, attori non governativi, parti in causa nei conflitti e loro schieramenti.
Il nostro obiettivo, anche nel caso della Siria, è operare affinché le armi – la causa di questa tragedia – tacciano al più presto e vada, come sostiene anche la Commissione Coi, per una soluzione negoziale. La quale viene favorita dal riconoscere le responsabilità delle varie parti, in modo obiettivo, ascoltando tutte le parti (e i loro sostenitori) ed evitando di dar corso a denunce non verificate.
Abbiamo letto l’ultimo rapporto della Commissione, così come facemmo con il precedente (v XXXX link). Ci proponiamo di inviare al più presto a voi e alle missioni presso il Consiglio dei diritti umani un’analisi precisa di diversi punti (quelli per i quali abbiamo elementi di conoscenza elaborati nel corso dei mesi passati). Intanto, però, vi mandiamo alcune osservazioni circa il metodo, le fonti, gli episodi da voi esaminati e le vostre conclusioni.

Le fonti del rapporto

Le vostre fonti sono per vostra stessa ammissione parziali, in parte per cause non dipendenti dalla vostra responsabilità (mancato ingresso nel paese). 1) Interviste. Avete intervistato, come in precedenza da voi indicato (vedi rapporto novembre 2011), “attivisti” dentro e fuori la Siria, appartenenti all’opposizione. Ricordiamo che questi attivisti e i cosiddetti “giornalisti cittadini” si sono resi responsabili di molti episidi di disinformazione e manipolazione. Avete intervistato, nei paesi limitrofi, i rifugiati che hanno lasciato la Siria. In genere essi si schierano con l’opposizione: anche le vittime possono essere di parte o influenzate o “formate” da una delle parti e questo può inficiare la loro testimonianza. Fra di loro membri della Free Syrian Army e loro famiglie. Riteniamo che lo standard della prova non possa ritenersi sufficiente di fronte a narrazioni così parziali. Oppure avreste dovuto intervistare anche membri dell’esercito o dell’amministrazione governativa…
All’interno del paese, avete intervistato persone via skype o al telefono, ma ci domandiamo se non vi siano state segnalate soprattutto da esponenti dell’opposizione. Notiamo anche interviste (forse attraverso giornalisti) a un membro del fronte Al Nusra. 2) Fonti Ong e media. In varie circostanze queste fonti hanno fatto ricorso anch’esse a fonti di parte. 3) Video, mappe ecc. Come indicheremo in seguito, spesso i video rivelano una sola cosa: che ci sono state delle vittime.

Le fonti ignorate dal rapporto

Se la Commissione si fosse rivolta ad altre fonti, avreste ricevuto denunce (di crimini contro l’umanità e crimini di guerra) rivolte all’opposizione armata. Gli stessi media mainstream hanno dovuto riferire di molti casi di presa di scudi umani, occupazione di quartieri, esecuzioni, violenze, massacri, torture ecc. Le testimonianze possono venire da sfollati interni, da gruppi delle minoranze e non solo, da esponenti religiosi anche a livello di base, da esponenti di minoranze etniche o religiose, perfino da oppositori non armati o da oppositori armati delusi. Possiamo fornirvi riferimenti.

Le conclusioni e il doppio standard

Si conclude ovviamente che occorre una soluzione negoziata e non militare al conflitto. Tuttavia, ecco alcune osservazioni. Il vostro rapporto, per via delle fonti, mantiene un doppio standard a favore delle forze armate dell’opposizione e a sfavore delle “forze governative” (esercito nazionale e forze di sicurezza e quelli che chiamate shabbiha e quelli che vengono chiamati in Siria “Comitati popolari”). E’ evidente la tendenza a sminuire gli atti negativi delle prime. Ad esempio, più volte sostenete che gli “attacchi governativi ai civili” fanno parte di una strategia deliberata, mentre lo negate per gli attacchi dell’opposizione.
Troviamo anche inquietanti le osservazioni, nel rapporto, circa la fornitura di appoggio in armi all’opposizione. Non risulta con chiarezza il fatto che questa ingerenza armata aiuta la prosecuzione della guerra e sfavorisce di fatto il negoziato. Inoltre, il rapporto sembra rammaricarsi per il fatto che la fornitura di armi non ha contribuito a unificare i gruppi armati…

Le notizie e denunce non verificate

Indichiamo qui elementi che approfondiremo nei dettagli.
Massacri. Per alcuni degli episodi da voi segnalati, le circostanze e i responsabili non sono accertati e altre fonti capovolgerebbero gli assunti. Inoltre dopo il 15 gennaio si sono verificati massacri oggetto di manipolazione quanto ad attribuzione di responsabilità.
Attacchi indiscriminati. Per alcuni degli episodi da voi segnalati, le circostanze non sono accertate e altre fonti capovolgerebbero gli assunti o sosterrebbero che i gruppi armati hanno fatto ricorso agli scudi umani asserragliandosi in aree civili. Altri racconti non paiono plausibili né sono suffragati da video che dicano qualcosa: si pensi agli “attacchi aerei alle panetterie e alle code per il pane”.  Si nota anche un doppio standard nel riferire, ad esempio, dell’uso di infrastrutture civili da parte di armati.
Altri crimini. Analoghe osservazioni – circa lo scarso fondamento e/o il doppio standard – per le denunce di crimini quali torture, stupri, violenze sui bambini, attacchi a infrastrutture e saccheggi di proprietà civili…

Notizie e denunce omesse

Massacri ignorati. Diversi episodi di uccisione di massa di civili non sono compresi nell’elenco.
Sanzioni. Nel contesto delle osservazioni sulla situazione sociale e umanitaria, ci pare che molto più spazio avrebbe dovuto essere dato all’impatto delle sanzioni internazionali, pur più volte denunciato come concausa di povertà e distruzione della nazione.
Attacchi indiscriminati. Non sono citati diversi casi di presa di scudi umani, uso di ostaggi, occupazione di interi villaggi, distruzione di beni, pur confermati da varie fonti.
Osservazione circa i componenti della Commissione
Facciamo notare che non offre garanzie di obiettività la Commissaria Karen Koning Abuzayd visto il ruolo che ricopre in una organizzazione che è emanazione di regimi implicati nella guerra in Siria, quali .......

L' articolo integrale si può leggere al link

http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1334

giovedì 7 marzo 2013

Associazione 3 Febbraio, appello per i profughi dalla Libia messi in strada a da1 Marzo


EMERGENZA PROFUGHI:

AUTORGANIZZIAMO L’ACCOGLIENZA UNIAMO LA SOLIDARIETA’

Dal primo marzo 2013 i profughi della guerra di Libia, scatenata dalla NATO nel 2011, saranno messi per strada come da circolare del governo. Sono persone alle quali è stato tolto ogni progetto di futuro da una guerra alla quale l’Italia ha partecipato, rendendosi corresponsabile di una grave emergenza umana.

 La mobilitazione unitaria, decisa e dignitosa di migliaia di fratelli ha portato all’ottenimento del permesso di soggiorno per motivi umanitari per tutti i profughi dalla Libia. Non basta, vogliamo che sia riconosciuto a tutti il diritto d’asilo. Le procedure burocratiche però sono lente, i soldi stabiliti come buonuscita, solo 500 euro, non arriveranno prima di settimane e quindi lo scenario che si profila è drammatico. Inoltre pensiamo che sia impossibile vivere per degli esseri umani con tale somma. Questa è l’accoglienza dello stato: disumana e indegna.

 Migliaia di persone si troveranno quindi in una situazione di assoluta precarietà, che sarà lenita solo dalla solidarietà della gente e dell’associazionismo. Di tutto questo c’è ora più che mai bisogno. Ogni persona buona, ogni associazione di solidarietà, ogni parrocchia, gruppo di amici o di vicini di casa può fare qualcosa: aiutare e accogliere una persona, conoscerla e farsi conoscere, toglierla dalla condizione inumana cui la condanna la fine dell’assistenza statale. Chiediamo a tutti voi una mano: associazioni o singoli disponibili ad un gesto di solidarietà possono contattarci e provare ad affrontare insieme questa emergenza.

 Tutti insieme, nella misura delle scelte e delle possibilità, possiamo contribuire a migliorare la vita di queste persone. Questa è la nostra priorità. Allo stesso tempo continueremo ad impegnarci per aprire una vertenza con le istituzioni a livello nazionale per i diritti dei profughi. Finora sono stati spesi per questa emergenza un miliardo e trecento milioni di euro che sono andati ad ingrossare le tasche dei proprietari delle strutture, neanche un euro è andato ai profughi come risarcimento dei danni della guerra.

I milioni di euro spesi per le guerre devono invece ritornare alla gente e essere utilizzati per l’accoglienza.

No alle spese militari

Sì all’accoglienza

Solidarietà a fianco di tutti i porfughi

Adesioni: Associazione Antirazzista Interetnica 3 Febbraio, Alex Zanotelli, Forum Antirazzista Napoli

Per adesioni A3F: 3465708065

Associazione Antirazzista e Interetnica ‘3 Febbraio’ - Roma
a3froma@ymail.com - 3291607779 - www.a3f.org

martedì 5 marzo 2013

Rete No War Roma, la contestazione a Kerry, Terzi e Khatib. Roma 28 febbraio 2013


Il 28 febbraio, in occasione dell' incontro di 11 paesi "Amici della Siria" al quale hanno partecipato il Segretario di Stato degli Stati Uniti Kerry, alcuni ministri degli esteri dei paesi dell' Unione Europea, esponenti dei paesi del Golfo e Khatib, capo della Coalizione Nazionale Siriana, l' opposizione ad Assad creata a Doha (Qatar) a inizio novembre 2012 dagli Stati Uniti, una attivista della rete No War Roma ha mostrato a Terzi, Kerry e Khatib che avevano appena concluso le loro dichiarazioni una cartello che contestava l' attività in Siria degli Stati Uniti dell' Unione Europea e dei paesi del Golfo.

A questo link potete vedere un filmato di 16 secondi che ripreso da Sky da un mediattivista siriano ha avuto ad oggi 28.000 visulizzazioni

link

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=wh0tVqPm7VM


Questo video della CBS invece è più lungo , 33 secondi, e mostra tutta l' azione dell' attivista giornalista Marinella Correggia.

link

http://www.youtube.com/watch?v=o8r9-9AUaIo


Intanto alcuni, troppo pochi, attivisti della rete No War dimostravano in Piazza Mancini ricevendo molto consenso e attenzione, atteggiamento purtroppo insolito, dai passanti.

link

  http://italian.irib.ir/analisi/resoconti-da-roma/item/121978-italia-riunione-sulla-siria-2-pacifista-italiana-entra-nella-storia-dicendo-no-alla-guerra-video