martedì 22 dicembre 2009

Un' insurrezione nonviolenta contro la guerra e contro il razzismo (di Peppe Sini)


La guerra continua.
E continua la complicita' di massa con essa.
Continuano a morire gli afgani, ma nessuno qui li vede, se non quei pochi che cercando di scampare alla guerra arrivano fin in Italia, e qui vengono perseguitati dalle anomiche leggi naziste e dalla barbarie che monta.
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La persecuzione razzista e schiavista dei migranti.
E l'indifferenza di chi non e' vittima della persecuzione. Come e' facile abituarsi al male, accettare il male, cooperare al male, quando le vittime sono altri, non tu.
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Cosi' il colpo di stato razzista e schiavista e squadrista non trova alcuna adeguata opposizione nel nostro paese.
Cosi' la prosecuzione della guerra razzista e stragista non trova alcuna adeguata opposizione nel nostro paese.
Ed occorrerebbe invece un'insurrezione nonviolenta contro la nazificazione che ci viene imposta.
Occorrerebbe un'insurrezione nonviolenta in difesa della legalita' costituzionale, del diritto internazionale, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani, della civilta'.
Un'insurrezione nonviolenta delle intelligenze e delle coscienze.
Contro la guerra e contro il razzismo.
Contro tutte le violenze e le menzogne.
Per la dignita' umana propria ed altrui, di te stesso e di tutti.
Per la legalita' che salva le vite, protegge i diritti, riconosce, rispetta, accoglie ed include tutti.
Un'insurrezione nonviolenta: per questo occorre lavorare.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

1 commento:

  1. Ho pubblicato questo editoriale di Peppe Sini perche' esprime quello che e'lo scopo di questo blog:convincere della necessita' di un conflitto nonviolento, in primo luogo nelle questioni cruciali della guerra e il razzismo. Il metodo nonviolento e' utile e giusto per portare avanti tutti i conflitti, compresa l' opposizione al governo Berlusconi. Peppe esprime il concetto ovviamente come lo vede lui, io lo vedo in maniera diversa. Il termine insurrezione non lo vedo appropriato ma vedo invece la necessita' di conflitti vari, costanti nel tempo, che portino ad una fase migliore che comunque sara' sempre reversibile o ulteriormente migliorabile.

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