domenica 27 dicembre 2009
La regione Toscana privatizza la compagnia regionale di navigazione Toremar.
Inizialmente questa grossa operazione di privatizzazione era stata giustificata come un vincolo messo dalla Unione Europea. Nel marzo 2009 un giornalista di Ischia ,Andrea D'Ambra, pubblicava sul suo blog un' intervista alla Commissione Europea ( l' interlocutore dell' intervista e' definito in questo modo abbastanza discutibile) che spiega come la commissione obbliga ad una gara pubblica europea per le convenzioni ma non alla privatizzazione delle societa'.Per leggere l' articolo integrale andare a marzo 2009,giorno 17, www.andreadambra.eu.
La Regione Toscana ha annunciato la volonta' di privatizzare interamente la societa' Toremar, ma questo passo formalmente non e' stato ancora compiuto. Per il momento di ufficiale c'e' solo l' accordo tra la Regione Toscana e la Tirrenia , con la scadenza della gara di appalto per la convenzione e la possibile vendita di azioni (non necessariamente il totale ). Altre regioni hanno preannunciato scelte diverse dalla completa privatizzazione e lavorano a societa' miste pubblico-privato. La scelta da parte della Regione Toscana della privatizzazione completa viene data per acquisita mentre associazioni economiche di categoria (commercianti, albergatori) e alcuni comuni dell' Arcipelago si sono espressi per una societa' mista, ma l' assessore Conti non accetta di mettere in discussione questa direzione ("liberta' e' partecipazione" cantava Gaber, per il PD, a tutti i livelli, bisognerebbe aggiungere una strofa," partecipare e' avere un ruolo nelle scelte, non fare presenza"). Dare la scelta per scontata serve a scoraggiare o a dare un alibi a chi , a parole o nei fatti, vorrebbe scelte diverse. Quindi PRC, PCL, Sinistra Critica, sindacati di base, sinistra Cgil, se siete presenti in Toscana battete un colpo. Anche se non fosse possibile ribaltare la scelta, che ufficiale ancora non e', le elezioni regionali del marzo 2010 saranno un ottima occasione per esprimersi sulla questione.
La Cgil ha appoggiato il percorso della giunta regionale . Paradossalmente vuole la vendita della Toremar ad un armatore privato,armatori privati che qualche volta, in teoria non e' permesso ma nei fatti non e' difficile farlo, impediscono la presenza dei sindacati tra i loro lavoratori. Unico momento di dissenso a meta' dicembre quando l' assessore Conti ,sempre e solo lui,(sembra che la Toremar sia una sua proprieta' personale e non proprieta' di una regione gestita da un consiglio regionale e da una giunta sostenuta da una coalizione di partiti), ha iniziato a mettere in discussione l' attuale organizzazione del lavoro. La Regione Toscana dovrebbere rimanere proprietaria e gestire la Toremar solo qualche mese, ma, come diceva Gianni Agnelli ,nessuno meglio della sinistra sa fare cose di destra. Degli attuali occupati probabilmente rischiano il posto solo alcuni precari, ma le condizioni di lavoro, a parole non in discussione, difficilmente rimarranno le stesse. I futuri assunti sulle linee regionali invece avranno un rapporto di lavoro completamente diverso da quello che e' esistito finora.
Intanto girano voci, non so quanto attendibili, ma facilmente verificabili, e gli amministratori dei comuni interessati dovrebbero sentirsi in obbligo di verificare e informare i cittadini. Queste voci parlano di un attivo della Toremar di 1.000.000 di euro nel 2008, di un 2009 sicuramente buono, di un dirigente nel settore commerciale che ha cambiato lavoro, dopo avere ottenuto ottimi risultati. La Toremar ha sempre gestito la sua attivita in maniera migliore della concorrenza privata nei settori della manutenzione, per la puntualita' degli orari, per il rispetto dei diritti dei lavoratori , unico settore solitamente gestito in maniera peggiore era il settore commerciale. Ma forse un buona gestione di questo non aiutava i disegni dei politici (PD-PDL) e della dirigenza Tirrenia.
marco palombo
venerdì 25 dicembre 2009
GANDHI EDIZIONI - La rivoluzione nonviolenta dell' 89. LE ROSE SBOCCIARONO IN AUTUNNO.
Quaderni Satyagraha n. 15
E’ in uscita il numero 15 dei Quaderni Satyagraha
LE ROSE SBOCCIARONO
IN AUTUNNO
La rivoluzione nonviolenta del’89
Il quaderno, opera di alcuni dei maggiori studiosi tedeschi e italiani di Scienze per la pace, interpella gli avvenimenti che nel 1989 portarono all’abbattimento del muro di Berlino, divenuto simbolo della lunga guerra fredda tra Est e Ovest.
A venti anni di distanza, cosa resta di quella portentosa rivoluzione nonviolenta che sconvolse il mondo? Quale memoria ne conserva oggi la società europea? E le nuove generazioni quale lezione storica possono ricevere in eredità?
giovedì 24 dicembre 2009
Sansonetti, domande giuste su odio-conflitto. Risposte "discutibili".Ma l' importante e' iniziare a parlarne..
Sul settimanale Gli Altri, in edicola dal 24 dicembre, Piero Sansonetti si pone queste domande:"L' odio e' un elemento essenziale del conflitto politico?E' quindi un carburante della lotta, delle conquiste, del progresso?" La sua frase successiva "Se riesaminiamo la storia della Repubblica ci accorgiamo che non e' cosi' " riduce una questione enorme, universale, ad uno spazio territoriale (Italia) e temporale (gli anni della Repubblica) troppo piccolo, una dimensione sproporzionata alla vastita' e universalita' del tema. Non commento il grosso dell' articolo che traccia un affresco della storia italiana dal '45 ad oggi. Arrivo alle conclusioni. "Sicuramente una politica in cui prevale l' odio, e prevale senza argomenti (cioe' senza conflitto) e' una politica che avvantaggia i padroni. Pace sociale e guerra nei ceti dirigenti:questo e' il risultato dell' odio...Ma come e' possibile fermare l' odio? E' chiaro che non e' possibile senza un' azione unilaterale...Il PD ha l' occasione per farlo. Deve rompere con giudici e parte dei mass media..altrimenti vince Feltri, vince Berlusconi."
Le domande giustissime del titolo si perdono nel finale in sillogismi a dir poco "discutibili". Vediamo . Odio senza argomenti? No, e' giusto avversare Berlusconi, non odiarlo.E' giusto contrastarlo non solo per il conflitto di interessi gigantesco, soprattutto,ma non solo, nel settore delicato dell' informazione. Sentenze dello Stato italiano dicono che il nostro Presidente del Consiglio e' coinvolto in reati di corruzione della giustizia,Dell' Utri , "regista" della nascita del suo partit, e' stato condannato per legami con la mafia, i miliardi dati a Craxi per avere leggi a suo favore sono dimostrati anche se non hanno portato a condanne (credo per prescrizione dei termini).
E' legittimo che settori della borghesia contrastino Berlusconi per questi motivi. Esistono molti altri conflitti, il conflitto sociale innanzitutto, ma anche l' antirazzismo,l' essere contro la guerra. Ma siamo noi a doverli portare avanti, non e' colpa di Di Pietro o Repubblica se non hanno le nostre stesse idee sui rapporti sociali o altro.
Pero' la categoria "odio" e' veramente troppo presente nella sinistra "vera" (il PD non e' di sinistra, lo dicono loro, o no?). Nella stessa pagina del settimanale Gli Altri che ospita l' articolo di Sansonetti c'e' un' intervista a Edoardo Sanguinetti che ritorna su un tema a lui caro (o cade nuovamente in una trappola). "Io odio, me l' ha insegnato Beniamin". Ma anche l' episodio della curva Nord di Livorno, con i suoi slogan inneggianti all' aggressione fisica a Berlusconi, dimostra la presenza di questo atteggiamento sbagliato . In questo caso unito non a una cultura sofisticata ma ad una ingenua e rude "coscienza di classe" (ho vissuto a Livorno, questa e' autentica anche se discutibile).
Allora che conclusioni possiamo trarre da tutto questo ?
Essenzialmente due.
a) Provare a riflettere,ragionare e far riflettere anche gli altri. Contrastando le semplificazioni con un atteggiamento paziente ma rigoroso, attento.
b) Con l' esempio, dimostrando che e' possibile lottare per le cose che riteniamo giuste senza violenza ne' fisica ne' di tipo diverso. La cultura della nonviolenza ci da molti strumenti per capire e per muoverci, ma c'e' una sproporzione gigantesca tra il valore di questa cultura, la sua elaborazione e la sua diffusione e applicazione. Ciascuno di noi deve provarci e cercare di correggere e ridurre i numerosi e inevitabili errori iniziali. L' esempio e' l' unica strada per dimostrare che si puo lottare per cambiare le cose senza far violenza o odiare gli avversari di questo cambiamento.
su http://myspace.com/energiaoggiedomani
notizie e commenti sulla questione energetica
mercoledì 23 dicembre 2009
Verso il processo a Vicenza per Turi e Agnese, 15 gennaio. Un articolo di A.Zanotelli racconta l' azione nonviolenta di Turi in Olanda,anno 2005.
"Il 27 ottobre Turi Vaccaro, noto nonviolento italiano, e' stato condannato dal Tribunale di Breda (Olanda) a sei mesi di carcere e 750.ooo euro di ammenda scontabili con dodici mesi aggiuntivi di detenzione.
Cosi' e' stata punita l' azione compiuta da Turi Vaccaro il 10 agosto, nel sessantesimo anniversario della bomba atomica su Hiroscima e Nagasaki (6-9 Agosto 1945). Quel giorno Turi e' penetrato (non si sa come) nella base Nato di Woensdrecht e successivamente nell' hangar dell' aeroporto dove ha danneggiato due aerei F16 capacitati a trasportare bombe atomiche. Turi ha rotto con un martello i comandi dei due aerei per un danno calcolato di circa 5 milioni di euro. Tutto era stato studiato con la massima precisione:la data prescelta, il martello comperato ad Assisi, la base militare che ospita 20 testate nucleari.
Turi, che oggi ha 52 anni, noto in Italia come attivista nonviolento dai tempi di Comiso, per ragioni di lavoro si era recato in Olanda dove aveva sposato Emmie Epker e ha avuto una figlia ora quindicenne. L' estate scorsa e' stato mio ospite al Rione Sanita' (Napoli) e mi ha messo al corrente di quello che stava preparando: un' azione nonviolenta che si ispirava a simili gesti compiuti da suore e preti Usa (ricordiamo i fratelli Berrigam e la suora Rosemary Lynch, nonche' le tre suore domenicane ancora in carcere). E' il cosiddetto movimento nonviolento Ploughshares che negli anni Ottanta e Novanta ha portato avanti azioni analoghe soprattutto contro basi militari atomiche negli Usa. Chi compie queste azioni le compie contro strutture militari, mai contro persone, in maniera sempre nonviolenta e accettando di pagarne le conseguenze (carcere o altro).
Turi e' stato subito arrestato e poi tenuto in carcere dove ha iniziato uno sciopero della fame. Il 1° settembre e' stato portato davanti a un tribunale olandese a Breda (Olanda). L' avvocato difensore Meindert Stelling ha sostenuto che Turi aveva agito per "legittima difesa" contro l' illegalita' delle armi nucleari, che sono armi di di distruzione di massa e quindi violano i trattati internazionali. La corte olandese ha invece trattato tale azione come un atto di "vandalismo" e gli ha inflitto una pesante condanna."
L' articolo conclude citando la scrittrice Arundhati Roy:
"La bomba nucleare e' la cosa piu' antidemocratica, antirazionale, antiumana e apertamente malvagia che l' uomo abbia mai creato. Se siete religiosi ricordate che questa bomba e' la sfida dell' uomo a Dio. La sfida e' formulata in modo molto semplice. Noi abbiamo il potere di distruggere tutto cio' che Tu hai creato. Se non siete religiosi, considerate le cose in questo modo:il nostro mondo e' vecchio di 4600 milioni di anni. E potrebbe finire nel giro di un pomeriggio."
martedì 22 dicembre 2009
Un' insurrezione nonviolenta contro la guerra e contro il razzismo (di Peppe Sini)
lunedì 21 dicembre 2009
Report della riunione nazionale antirazzista del 13 dicembre
I partecipanti alla riunione del 13 dicembre - promossa per operare un bilancio dopo la manifestazione nazionale antirazzista del 17 ottobre – valutano comunemente :
1) Il 17 ottobre ha rappresentato un inizio di reazione alla grave offensiva del governo e al dilagare del razzismo nella società. Questa manifestazione va considerata come un momento di sintesi e di visibilità, valorizzando alcune novità che sono emerse : come è stata convocata e i contenuti sui quali si è svolta hanno permesso questo successo.
2) Il modo in cui si è discusso nelle assemblee, il rispetto reciproco con cui si è lavorato tra forze e realtà differenti per preparare la manifestazione si è rivelato utile e deve essere valorizzato perché può aprire una prospettiva nuova ed offrire un punto di riferimento unitario per tutti gli antirazzisti e le lotte degli immigrati.
3) I contenuti della piattaforma su cui è stata convocata la manifestazione sono stati capaci di unire un vasto arco di forze e soprattutto mobilitare migliaia di persone. Riteniamo i contenuti della piattaforma del 17 la base essenziale su cui proseguire questo percorso che va articolato sul territorio.
4) Il 17 ottobre non poteva cambiare i rapporti di forza con la controparte governativa e ottenere risultati immediati di carattere rivendicativo. Nonostante ciò va valutato come risultato positivo l’aver costruito un punto di riferimento unitario e una speranza che ha nutrito anche dopo il 17, l’impegno di migliaia di persone articolato sul territorio con diverse priorità : da quella abitativa, lavorativa, di reazione ad abusi e violenze ecc.
5) Rileviamo chela manifestazione ha avuto scarso riflesso sui “media” e che ci sono stati tentativo di manipolarne e distorcerne il carattere unitario, ampio e partecipativo.
6) Per tutte queste ragioni riteniamo utile in continuità con il 17 ottobre costruire una rete di collegamento e unità d’azione antirazzista a cui invitiamo a partecipare le forze che hanno promosso la manifestazione e che ci proponiamo di estendere ulteriormente e mantenere aperta verso chi ne condivide i contenuti. La rete di collegamento si costituisce sulla base della piattaforma del 17 ottobre. Si propone di essere un luogo stabile di confronto e valutazione comune sulle eventuali iniziative da prendere. Ed inoltre riteniamo che possa essere uno spazio utile per l’impegno di sensibilizzazione, controinformazione e per il sostegno alle lotte.
7) Si decide come primo passo di convocare per il 24 gennaio a Roma alle ore 10.00 in Via de Lollis 6 una assemblea nazionale.
8) Propone di lanciare una giornata di mobilizzazione nazionale per il primo marzo 2010 in concomitanza con lo sciopero dei migranti in Francia.
9) Per preparare adeguatamente questa scadenza si decide di conformare un gruppo di lavoro composto da una persona per ogni organizzazione/colletivi o comitati partecipante.
10) L’assemblea esprime dolore e rabbia per la morte di Sher Khan, da oltre 20 anni compagno di lotte antirazzista, ennesima vittima del razzismo istituzionale, capace solo di rinchiudere nei Cie, e di non garantire l’assistenza sanitaria dovuta a qualsiasi persona.
Unione Cittadini Immigrati Roma - Comitato Immigrati in Italia - Centro sociale Ex Canapificio Caserta – Movimento Migranti e Rifugiati Caserta - Migrantes Y Familiares MFAM – Comitato Immigrati in Italia (Roma) – Collettivo Immigrati Auto-Organizzati Torino - Ass. Dhuumcatu - Comitato Immigrati in Italia (Napoli) – Federazione Senegalesi della Toscana - Ass. FOCSI (Roma) - Ass. Bangladesh (Roma) - Ass. Pakistan (Roma) Ass. Indiani (Roma) - El Condor (Roma) - Movimento lotta per la casa (Firenze) - Centro delle culture (Firenze) – Federazione Nazionale RdB – SdL intercategoriale – Confederazione Cobas – Coordinamento Migranti Verona – PRC - Sinistra Critica - Coordinamento Nazionale Migranti Fiom-Cgil - Coordinamento Stop razzismo - Socialismo Rivoluzionario, Associazione “ 3 febbraio”, Unicobas, Socialismo Libertario, Partito Umanista, Centro delle Culture, Parito dei Comunisti Italiani - Help to change - Associazione Peppino Impastato - Casa Memoria (Cinisi) – Senzaconfine (Roma) - Coordinamento Diversi Uguali (Arezzo) – Action (Roma) - Esc sportello infomigrante (Roma) – Strike (Roma) - Gruppo di continuità della Rete28aprile nella CGIL
Roma, 13 dicembre 2009
La violenza mai e' giustificabile, ma il conflitto nonviolento deve crescere.
Berlusconi e' stato colpito fisicamante con molta violenza. Questo non e' giusto,ne' bello,ne' giustificabile.Anche dire " Se l' e' cercata ! " non e' giusto, bello o giustificabile. Sicuramente Berlusconi e' curato nella maniera migliore e non ha bisogno del nostro aiuto materiale. Spero che si riprenda completamente nel fisico e superi eventuali conseguenze psicologiche. Quello che e' avvenuto domenica sera non cambia niente pero' delle questioni cruciali che sono aperte. Forse il clima che si respirava fino a ieri sera e' stato gia' dimenticato da qualcuno, ma bastera' rileggersi i giornali dell' ultima settimana per ricordare. C'era un violentissimo scontro tra il capo del governo e altri poteri dello stato, oggetto di questo scontro la volonta' di Berlusconi di non essere giudicato in alcuni processi in corso che lo vedono coinvolto. Questo scontro si intreccia con il momento difficilissimo dal punto di vista economico e con altre questioni vitali(tra le quali guerre,immigrazione,scuola), che il governo affronta in maniera "distruttiva".Il conflitto e' diffuso, nonostante propaganda mediatica, manganellate e assenza di un qualche coordinamento. E rappresenta l' unica via di uscita per molti da una condizione di difficolta' destinata a crescere in futuro. Quanto cambiera' questo episodio nella vita del paese e' impossibile dirlo, sicuramente non cambiera' il corso dei processi di fondo economici e sociali.La propaganda per sfruttare politicamente l'aggressione violenta e ingiustificabile del presidente del Consiglio e' iniziata gia' immediatamente dopo il fatto e sono programmate centinaia di manifestazioni.Migliaia di comunicati sono stati fatti in tutta Italia per dire "l' aggressione e' colpa del clima di odio verso Berlusconi", sottinteso ma non troppo "Chi protesta e' responsabile di questo gesto". Quindi e' necessario che ciascuno di noi trovi la maniera di impegnarsi nel "conflitto",nel contrastare cioe' le politiche che non solo non risolvono i problemi esistenti ma stannoaccrescendo le difficolta' di strati sempre piu' grandi della popolazione.Le modalita' del conflitto nonviolento sono pero' le uniche che potrebbero cambiare veramente il corso delle cose.Distinguere il ruolo dalla persona. Non offendere i sentimenti dei familiari. Non essere contenti dei guai anche fisici dell' avversario. Ma essere fermissimi nel contrastare le scelte governative e della politica tutta che causano o accrescono difficolta' di tante persone. Sinceramente in occasione del bocciatura del Lodo Alfano sono stato contento, ma infastidito da chi lo ha ribattezzato "Godo Alfano" (sul Manifesto). Sicuramente molti sono stati contenti della rabbia causata a Berlusconi ma sono completamente indifferenti alla gente che soffre in guerra, nei Cie, per difficolta' economiche o altro. Sarcasmo verso Berlusconi o altri (D' Alema ha fatto molta scuola), l' eroe e' chi fa satira, ma insensibilita' verso le sofferenze vere e chi aiuta gli altri in silenzio "e' un tipo un po' strano".Non so se avete avuto la pazienza di leggere fino a qui e se sono riuscito a spiegare qualcosa di quello che volevo dire, ma sono veramente convinto che se fosse piu' conosciuta la "nonviolenza attiva" e "il conflitto nonviolento" molte cose potrebbero cambiare in meglio.