L’ embargo UE alle armi in Siria sarà discusso ancora una
volta nel mese di maggio. I ministri degli esteri europei decideranno su questo
probabilmente attorno alla metà del mese e si fronteggeranno di nuovo due
posizioni: una, sostenuta da Francia e Gran Bretagna, favorevole a fornire armi
ai gruppi combattenti anti-Assad; l’altra, contraria a modificare le regole
sull’embargo fissate a febbraio 2013, tenuta ferma soprattutto da Austria e
Irlanda. Oltre queste due nette posizioni, troviamo l’ atteggiamento degli
altri paesi europei assai perplesso e indeciso. Come si schiererà l’Italia?
Finora il ministro degli esteri Terzi ha appoggiato la richiesta di Gran
Bretagna e Francia, anche se in modo semi-clandestino, ma Terzi non è più
ministro ed è stato eletto un nuovo Parlamento che non si è ancora occupato
della guerra siriana.
Per questo il pomeriggio di martedì 9 aprile la rete No War
e l’ associazione Peacelink saranno nella piazza di Montecitorio e chiederanno
ai deputati di discutere nell’assemblea la posizione che l’ Italia sosterrà
negli incontri con gli altri paesi dell’Unione Europea. I pacifisti
spiegheranno inoltre che la Siria non ha bisogno di nuove armi ma di pane e
assistenza sanitaria.
La Chiesa Cattolica, l’associazionismo vicino al
centrosinistra e quello cattolico hanno espresso nelle settimane passate la
stessa opinione, ma l’opposizione alla richiesta di Londra e Parigi deve essere
espressa in modo visibile e chiaro. Speriamo che in questa occasione il parere
dei pacifisti riesca ad arrivare all’opinione pubblica e influenzi l’operato
del governo italiano.
25-26 MARZO, LA LEGA ARABA ASSEGNA AGLI OPPOSITORI DI ASSAD
IL SEGGIO DELLA SIRIA
Lunedì 25 e martedì 26 marzo a Doha (Qatar) la Lega Araba ha
assegnato alla Coalizione nazionale siriana (CN) il seggio in rappresentanza
della Siria. Hanno votato contro la decisione Algeria, Iraq e Libano, in questo
paese però il governo è dimissionario da sabato 23 marzo e con molta
probabilità saranno rinviate le elezioni politiche previste nel prossimo
giugno.
La CN è il coordinamento dei gruppi di opposizione ad Assad
nato nel novembre 2012, sempre a Doha, su pressione di Hillary Clinton. Ha
sostituito il CNS come unico riferimento della opposizione riconosciuto
dall’Occidente.
La Coalizione nell’ incontro con la Lega Araba era rappresentata
da Khatib, leader dimissionario eletto nel novembre 2012, e da Hitto, manager
da 25 anni negli USA, eletto il 18 marzo 2013 premier di un governo di
opposizione che dovrebbe (ma ad oggi ancora non ho letto niente di una sua
effettiva nascita) amministrare i territori controllati dai gruppi armati dell’opposizione.
Khatib a Doha ha inaugurato anche la sede diplomatica della
CN ed ha chiesto per la Coalizione il seggio della Siria alle Nazioni Unite e
l’ installazione di missili Patriot della NATO nei territori siriani da loro
controllati.
ANCORA IMPASSE POLITICA, MA LA VIOLENZA CRESCE. RECORD DI
MORTI NEL MARZO 2013 ?
Nell’ ultimo mese di marzo 6.000 cittadini siriani sarebbero
rimasti uccisi in episodi di violenza, il mese più cruento dei due anni di
crisi e guerra in Siria. La cifra è stata diffusa dall’opposizione tramite il
suo Osservatorio di Londra, è quindi una notizia non sicurissima. Lo stesso
Osservatorio per esempio stima che nei due anni di guerra siano rimasti uccisi
120.000 siriani, una cifra doppia rispetto alle ultime stime delle Nazioni
Unite. Riporto però questa notizia da Londra perché dalle ultime cronache ho l’
impressione che l’intensità degli scontri sia cresciuta davvero.
“Siria: comincia l’ ultimo atto” è il titolo di un articolo
di G. Chiesa che potete leggere al link
Riporta notizie che sono circolate nelle ultimissime
settimane sulle forniture occidentali di armi alle milizie dell’ opposizione e
cita anche una conferenza avvenuta a Roma al Centro di Studi Americani dove
l’ambasciatore statunitense Hof ha spiegato, in inglese ad una platea composta
soprattutto da persone appartenenti agli ambienti diplomatici, la strategia USA
per intervenire militarmente in Siria. L’incontro era presieduto da Giuliano
Amato.
Spero che il pessimismo dell’ articolo non rispecchi la
situazione siriana reale, ma soprattutto, al di là dei miei auspici, non sono
convinto delle affermazioni del giornalista riguardo all'opposizione siriana.
LE DIVISIONI TRA GLI OPPOSITORI AL GOVERNO SIRIANO RIMANGONO
Secondo me, le difficoltà e le divisioni, anche violente,
dell' opposizione al governo di Assad rimangono tutte e:
- come ho scritto
nelle righe precedenti, a quindici giorni dalla elezione di Hitto non ho ancora
letto niente sulla nascita di un governo siriano di opposizione.
- non mi convince
neanche la notizia che questo governo inizi a operare all’ estero per entrare
poi in territorio siriano quando sarà possibile. La sua sede di lavoro all’
interno della Siria era stata decisa appositamente per tentare di sanare la
frattura esistente tra opposizione politica all’estero, spesso benestante, e
l’opposizione armata all’interno del paese.
Le reazioni dell’ Esercito libero siriano alla nomina del
premier sono state contraddittorie, un primo messaggio di assenso e una successiva
presa di distanza e, soprattutto, in questo momento, nella galassia dei gruppi
dell’opposizione armata sembra prevalere la componente legata agli ambienti
religiosi radicali, che non accetterebbe mai di seguire le indicazioni di un
governo sotto tutela occidentale.
La stessa elezione di Hitto è stata letta da qualcuno come
una rivincita del CNS, egemonizzato dalla Fratellanza Musulmana, e ci sono
stati dissensi plateali. 12 membri, su 66, del coordinamento della CN non hanno
partecipato al voto e altri 70 esponenti dell' opposizione hanno firmato una
lettera critica verso questa nomina.
Anche le dimissioni di Khatib, poco chiare, potrebbero essere
una risposta a questo passaggio. Non c'e' una coerenza nelle posizioni espresse
da Khatib negli ultimi mesi, comunque la sua nomina a novembre 2012 e' stato
sicuramente un tentativo di trovare un equilibrio tra l' opposizione più
gradita agli USA e i Fratelli Musulmani, rappresentati dal CNS.
In conclusione il tentativo di formare un governo dell'
opposizione, annunciato dal mese di novembre 2012, non lo considero ancora
riuscito e questo è un segnale di enormi difficoltà politiche che non
impediscono però un forte attacco militare sostenuto dall' estero con uomini e
mezzi.
WASHINGTON POST: CONCLUSO L'ADDESTRAMENTO DI 3.000 MILITARI DELL'
ESERCITO LIBRO SIRIANO DA PARTE DEGLI STATI UNITI
Sono state diffuse più volte notizie sull' addestramento in
Giordania di militari anti-governativi da parte degli Stati Uniti. Il
Washington Post torna sull' argomento e scrive ancora di 3.000 combattenti
dell'Esercito libero siriano pronti ad essere utilizzati dopo essere stati
istruiti dall' esercito USA. Il giornale scrive di 3.000 ufficiali, la mia
impressione è che queste “rivelazioni” siano pilotate, per abituare l' opinione
pubblica a una guerra condotta insieme ad alleati scomodi, considerati vicini
ad Al Qaeda, e non sono neanche sicuro che i combattenti antigovernativi non
legati al radicalismo islamico siano poi così tanti.