venerdì 5 aprile 2013

Siria, alcune notizie dal 25 marzo al 4 aprile 2013



 A MAGGIO L’UE DISCUTERA’ ANCORA SULLE ARMI ALLE MILIZIE ANTI-ASSAD. PACIFISTI IL 9 APRILE DAVANTI A MONTECITORIO PER CHIEDERE UNA DISCUSSIONE ANCHE NEL PARLAMENTO ITALIANO

L’ embargo UE alle armi in Siria sarà discusso ancora una volta nel mese di maggio. I ministri degli esteri europei decideranno su questo probabilmente attorno alla metà del mese e si fronteggeranno di nuovo due posizioni: una, sostenuta da Francia e Gran Bretagna, favorevole a fornire armi ai gruppi combattenti anti-Assad; l’altra, contraria a modificare le regole sull’embargo fissate a febbraio 2013, tenuta ferma soprattutto da Austria e Irlanda. Oltre queste due nette posizioni, troviamo l’ atteggiamento degli altri paesi europei assai perplesso e indeciso. Come si schiererà l’Italia? Finora il ministro degli esteri Terzi ha appoggiato la richiesta di Gran Bretagna e Francia, anche se in modo semi-clandestino, ma Terzi non è più ministro ed è stato eletto un nuovo Parlamento che non si è ancora occupato della guerra siriana.

Per questo il pomeriggio di martedì 9 aprile la rete No War e l’ associazione Peacelink saranno nella piazza di Montecitorio e chiederanno ai deputati di discutere nell’assemblea la posizione che l’ Italia sosterrà negli incontri con gli altri paesi dell’Unione Europea. I pacifisti spiegheranno inoltre che la Siria non ha bisogno di nuove armi ma di pane e assistenza sanitaria.

La Chiesa Cattolica, l’associazionismo vicino al centrosinistra e quello cattolico hanno espresso nelle settimane passate la stessa opinione, ma l’opposizione alla richiesta di Londra e Parigi deve essere espressa in modo visibile e chiaro. Speriamo che in questa occasione il parere dei pacifisti riesca ad arrivare all’opinione pubblica e influenzi l’operato del governo italiano.

25-26 MARZO, LA LEGA ARABA ASSEGNA AGLI OPPOSITORI DI ASSAD IL SEGGIO DELLA SIRIA

Lunedì 25 e martedì 26 marzo a Doha (Qatar) la Lega Araba ha assegnato alla Coalizione nazionale siriana (CN) il seggio in rappresentanza della Siria. Hanno votato contro la decisione Algeria, Iraq e Libano, in questo paese però il governo è dimissionario da sabato 23 marzo e con molta probabilità saranno rinviate le elezioni politiche previste nel prossimo giugno.
La CN è il coordinamento dei gruppi di opposizione ad Assad nato nel novembre 2012, sempre a Doha, su pressione di Hillary Clinton. Ha sostituito il CNS come unico riferimento della opposizione riconosciuto dall’Occidente.

La Coalizione nell’ incontro con la Lega Araba era rappresentata da Khatib, leader dimissionario eletto nel novembre 2012, e da Hitto, manager da 25 anni negli USA, eletto il 18 marzo 2013 premier di un governo di opposizione che dovrebbe (ma ad oggi ancora non ho letto niente di una sua effettiva nascita) amministrare i territori controllati dai gruppi armati dell’opposizione.
Khatib a Doha ha inaugurato anche la sede diplomatica della CN ed ha chiesto per la Coalizione il seggio della Siria alle Nazioni Unite e l’ installazione di missili Patriot della NATO nei territori siriani da loro controllati.

ANCORA IMPASSE POLITICA, MA LA VIOLENZA CRESCE. RECORD DI MORTI NEL MARZO 2013 ?

Nell’ ultimo mese di marzo 6.000 cittadini siriani sarebbero rimasti uccisi in episodi di violenza, il mese più cruento dei due anni di crisi e guerra in Siria. La cifra è stata diffusa dall’opposizione tramite il suo Osservatorio di Londra, è quindi una notizia non sicurissima. Lo stesso Osservatorio per esempio stima che nei due anni di guerra siano rimasti uccisi 120.000 siriani, una cifra doppia rispetto alle ultime stime delle Nazioni Unite. Riporto però questa notizia da Londra perché dalle ultime cronache ho l’ impressione che l’intensità degli scontri sia cresciuta davvero.

“Siria: comincia l’ ultimo atto” è il titolo di un articolo di G. Chiesa che potete leggere al link 

Riporta notizie che sono circolate nelle ultimissime settimane sulle forniture occidentali di armi alle milizie dell’ opposizione e cita anche una conferenza avvenuta a Roma al Centro di Studi Americani dove l’ambasciatore statunitense Hof ha spiegato, in inglese ad una platea composta soprattutto da persone appartenenti agli ambienti diplomatici, la strategia USA per intervenire militarmente in Siria. L’incontro era presieduto da Giuliano Amato.

Spero che il pessimismo dell’ articolo non rispecchi la situazione siriana reale, ma soprattutto, al di là dei miei auspici, non sono convinto delle affermazioni del giornalista riguardo all'opposizione siriana.

LE DIVISIONI TRA GLI OPPOSITORI AL GOVERNO SIRIANO RIMANGONO

Secondo me, le difficoltà e le divisioni, anche violente, dell' opposizione al governo di Assad rimangono tutte e:
-  come ho scritto nelle righe precedenti, a quindici giorni dalla elezione di Hitto non ho ancora letto niente sulla nascita di un governo siriano di opposizione.
-  non mi convince neanche la notizia che questo governo inizi a operare all’ estero per entrare poi in territorio siriano quando sarà possibile. La sua sede di lavoro all’ interno della Siria era stata decisa appositamente per tentare di sanare la frattura esistente tra opposizione politica all’estero, spesso benestante, e l’opposizione armata all’interno del paese.

Le reazioni dell’ Esercito libero siriano alla nomina del premier sono state contraddittorie, un primo messaggio di assenso e una successiva presa di distanza e, soprattutto, in questo momento, nella galassia dei gruppi dell’opposizione armata sembra prevalere la componente legata agli ambienti religiosi radicali, che non accetterebbe mai di seguire le indicazioni di un governo sotto tutela occidentale.
La stessa elezione di Hitto è stata letta da qualcuno come una rivincita del CNS, egemonizzato dalla Fratellanza Musulmana, e ci sono stati dissensi plateali. 12 membri, su 66, del coordinamento della CN non hanno partecipato al voto e altri 70 esponenti dell' opposizione hanno firmato una lettera critica verso questa nomina.
Anche le dimissioni di Khatib, poco chiare, potrebbero essere una risposta a questo passaggio. Non c'e' una coerenza nelle posizioni espresse da Khatib negli ultimi mesi, comunque la sua nomina a novembre 2012 e' stato sicuramente un tentativo di trovare un equilibrio tra l' opposizione più gradita agli USA e i Fratelli Musulmani, rappresentati dal CNS.

In conclusione il tentativo di formare un governo dell' opposizione, annunciato dal mese di novembre 2012, non lo considero ancora riuscito e questo è un segnale di enormi difficoltà politiche che non impediscono però un forte attacco militare sostenuto dall' estero con uomini e mezzi.

WASHINGTON POST: CONCLUSO L'ADDESTRAMENTO DI 3.000 MILITARI DELL' ESERCITO LIBRO SIRIANO DA PARTE DEGLI STATI UNITI

Sono state diffuse più volte notizie sull' addestramento in Giordania di militari anti-governativi da parte degli Stati Uniti. Il Washington Post torna sull' argomento e scrive ancora di 3.000 combattenti dell'Esercito libero siriano pronti ad essere utilizzati dopo essere stati istruiti dall' esercito USA. Il giornale scrive di 3.000 ufficiali, la mia impressione è che queste “rivelazioni” siano pilotate, per abituare l' opinione pubblica a una guerra condotta insieme ad alleati scomodi, considerati vicini ad Al Qaeda, e non sono neanche sicuro che i combattenti antigovernativi non legati al radicalismo islamico siano poi così tanti.